Sembrava che kristoffersen, Hirscher e Pinturault avessero fatto una manche a parte rispetto a tutti. Poi sono scese le immediate seconde file e la solfa è cambiata. E’ andata che Henrik il ringhioso si ritrova clamorosamente in testa dopo averne combinate di tutti i colori. Ma una sciata disordinata non sempre corrisponde a un tempo alto. Il norvegese ha chiaramente sfruttato, col numero uno, quel “pelo” di polverina che viene tolta proprio dal primo concorrente. E’ tallotato ovviamente da Marcel Hirscher che sui dossi centrali sembrava il concorrente di un rodeo. I 3 decimi di gap sono poi scesi a 12/100 perché il muro finale lo ha fatto nettamente meglio di Henrik. Stessa cosa di Alexis Pinturault che ormai è entrato in pieno feeling con lo sci. Vederlo sciare è una delizia. Perde 18/100. Con uno tosto come Matts Olsson a +0,73 e uno che ha imparato a vincere come Zan Kranjec a + 0,91 si pensava che le cose avessero prese ormai quella piega. Invece no. Per niente. Il primo a rompere la differenza tra primo e secondo gruppo è stato il norvegese Leif Kristian Nestvold-Haugen che aveva chiuso a +69/100. Poi è sceso Thomas Fanara che sulle piste-guerra diventa un combattente formidabile, vedi Alta Badia. solo 44 i centesimi di ritardo da Kristoffersen. C’è chi però ha saputo fare ancora meglio. Guarda, guarda, Stefan Luitz, con ossigeno regolare, quarto a soli 22 centesimi. Stava per essere poi preso dall’americano Tommy Ford che cresce di gara in gara, un vero fulmine sullo strapiombo conclusivo, ma la sua super manche si è fermata a 39/100.
Il totale fa: primi 5 in meno di 4 decimi e tutti i primi 11 sono ingrado ancora di vncere la gara. Tutti meno gli Azzurri che hanno forse disegnato in coro la peggiore manche della stagione. Il migliore dei nostri è Manfred Moelgg, quattrodicesimo, che paga 1″77. Lui però, il veterano del gruppo, può almeno dire, anche se sta zitto, che affrontare questa pista (che affronta per la 28esima volta in carriera) con la febbre è davvero dura. Nessun alibi invece per Luca De Aliprandini (+2;25) e Riccardo Tonetti che ha migliorato la sua sciata ma su terreni così duri e impervi ancora non sa bene come sfruttare la tecnica. (+2″00). Per carità, nessuna condanna, non sono nè bolliti, nè incapaci, ma hanno solo cannato in pieno atteggiamento tecnico. Che non è quello che suggerisce Alessandro Serra, tracciatore della manche. Dove si è trovato bene Simon Maurberger, leader di Coppa Europa e in gran forma: suo il ventesimi tempo a +2″37. E’ invece uscito Andrea Ballerin , mentre Giulio Bosca si è quasi fermato concludendo a oltre 8 secondi. Appena fuori dai trenta Giovanni Borsotti che col 60 è stato bravo a concludere 32esimo. Bastavano 8 maledetti centeseimi in meno! C’è invece riuscito Marco Schwarz che con il 67 si è in filato in 14esima posizione assieme a Moelgg!!! Infine l’esordio di Giulio Zuccarini si è concretizzto con un ritardo di 5″32. Esordire in Coppa del mondo su una pista del genere è anche un po’ crudele, anche se l’emiliano è sceso sognando ad occhi aperti!
Dopo i primi 20 la visibilità si è chiusa ulteriormente e fare il tempo si è rivelata un’impresa impossibile, considerando le numerosi sconnessioni del terreno e l’alta velocità. Il migliore con numeri semi alti è stato l’elvetico Marco Odermatt che con il 27 si è classificato 15esimo, tra Moelgg e Tonetti. Poi, attorno al 35 hanno riacceso la luce egli atleti hanno potuto far segnare roisultati migliori. Non disperiamo comunque, c’è sempre la seconda manche e anche se i distacchi dei nostri sono notevoli, qualche posizione si può recuperare.
Seconda manche alle 13:30
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