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GS Adelboden: Hirscher è sempre lì

Condizioni difficili nel gigante più spettacolare del circuito che però oggi, colpa la pioggia, non puà fregiasi di questo titolo. Su un percorso reso scivoloso dal sale che ha proposto una neve scivolosa e con una velocità mitigata da un’azione forzatamente controllata, Marcel Hirscher ha semi ammazzato la gara sul muro finale, dopo aver condotto un’azione simile agli altri big della specialità. ha avuto coraggio ed ha buttato le punte degli sci verso il baratro che precede la tribuna del traguardo, come sempre, stracolma all’inverosimile. 55 i centesimi di vantaggio su Felix Neureuther, che ha sfruttato al massimo il numero uno di petorale. Poi Alexis Pinturault che ha poco meno di un secondo di ritardo, colpa l’impatto con una porta in mezzo alle onde della parte centrale che gli ha fatto perdere un po’ il tempo. La gara sembrava avviata verso ritardi importanti per tutti, poi il sole ha scansato le nuvole regalando un piccolo vantaggio agli atelti. Ne ha approfittato dapprima Henrik Kristoffersen che si è infilato al quarto posto a 97/100 dopo aver fatto segnare il miglior primo intertempo. Poi il nostro Roberto nani che davvero di più non poteva fare. Si è piazzato al sesto posto, con 1"51 di ritardo da Hirscher, alle spalle di Ted Ligety che qui non ha potuto esprimere la sua tecnica carving il che lo ha costretto a correre in difesa e a tagliare il traguardo a 1 e 25. Dietro l’azzurro lo svedese Matts Olsson un centesimo più veloce del francese Victor Muffat-Jeandet, mentre il norvegese Kjetil Jansrud è riuscito a precedere un grande del gigante come Fritz Dopfer, solo tredicesimo a 2"04. La pista ha tenuto ma le piccole scalfitture formate sulle porte hanno determinato distacchi impossibile da annullare. Attorno al numero 14 questi tagli si sono trasformati in una buca rotonda e per sette otto numeri la pista si è rivelata migliore. Ne ha approfittato parzialmente anche Davide Simoncelli, dodicesimo, che fino a metà gara ha tenuto testa ai migliori, poi ha preferito una sciata conservativa che ha portato il cronometro a segnare un ritardo di 1"97. Meglio di lui l’austriaco Schoerghofer, nono a 1"88. Non ha esaltato Manfred Moelgg decisamente più pimpante il slalom che in gigante. Sopra i tre secondi il suo ritardo. Ora dovrà decidere se mantenere la condizione di infortunato conservando il pettorale attuale o di rimettersi nella mischia. Leggermente meglio di Manni, Florian Eisath, che con 2"72 di gap è riuscito a qualificarsi per la seconda manche. Brutta manche per Giovanni Borsotti che non ci ha capito proprio nulla in questa manche. Non è una tragedia, può capitare di non riuscire a interpretare una manche, ma seppur con un ritardo di oltre 3 secondi, avrà la possibilità di rifarsi nella seconda, considerando che partirà co numero due. Bravissimo invece Max Blardone, sedicesimo col 30 di pettorale a 2"38. Distacco importante ma a soli 8 decimi da Roberto Nani che è sesto. Può giocarsi un risultato nei dieci nella seconda manche. Ci ha provato anche Matteo Marsaglia ma non ha portato a termine la gara, anche se prima del muro finale pagava un ritardo di 4 secondi. Da notare che nessun atleta oltre il pettorale 30, a parte il canadese Dustin Cook, numero 34, è risucito a qualificarsi per la seconda manche. Inevitabile con una neve del genere, ma pare sia stato già un mircaolo che abbia nel bene e nel male retto

Rank
Bib
Name
Run 1
Run 2
Tot. Time
1 4

 

HIRSCHER Marcel

1:17.18   1:17.18
2 1

 

NEUREUTHER Felix

1:17.73   1:17.73
3 3

 

PINTURAULT Alexis

1:18.14   1:18.14
4 11

 

KRISTOFFERSEN Henrik

1:18.15   1:18.15
5 2

 

LIGETY Ted

1:18.43   1:18.43
6 15

 

NANI Roberto

1:18.69   1:18.69
7 17

 

OLSSON Matts

1:18.84   1:18.84
8 14

 

MUFFAT-JEANDET Victor

1:18.99   1:18.99
9 20

 

SCHOERGHOFER Philipp

1:19.06   1:19.06
10 18

 

FAIVRE Mathieu

1:19.09   1:19.09
11 16

 

JANSRUD Kjetil

1:19.10   1:19.10
12 19

 

SIMONCELLI Davide

1:19.15   1:19.15
13 6

 

DOPFER Fritz

1:19.22   1:19.22
14 10

 

JITLOFF Tim

1:19.38   1:19.38
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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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