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Giochi 2018-slittino: la prima volta di Zoeggeler

La prima volta di Armin Zoeggeler all’Olimpiade da ex è stato un susseguirsi di emozioni, culminate con la grande delusione della medaglia sfumata per un nulla. «Mi sembrava di essere a una gara di sci alpino, mai visti tanti colpi di scena in vita mia. Un bello spot per il nostro sport, ma alla fine noi non ci siamo divertiti per niente e questo quarto posto fa davvero molto male. Due millesimi, cosa sono? Sono niente, sono sfiga, ma è stato Dominik a perderli, altro che 2/1000, nella prima manche ha perso almeno mezzo secondo, nella seconda un decimo minimo, hai voglia a recuperarli tutti! Visto poi quel che è successo, con il suicidio finale di Loch alla curva 9 e i tanti altri errori, il podio era alla portata anche se lui veniva da dietro e per me doveva vincere l’oro, perché quel che ha fatto nell’ultima discesa, con il record della pista, non è stato niente di fenomenale: anche lui se n’è reso conto, ma solo alla fine ha capito che poteva essere facile. Era da giorni che andavo ripetendo che su questa pista così difficile bisognava solo non sbagliare, fare quattro manche regolari portava sicuramente al risultato, ma nessuno è stato perfetto e alla fine ha vinto chi non ha fatto nulla di che, ma non ha mai commesso gravi errori». Arriva Dominik, afflitto: «Fa male, fa tanto male, 2/1000 non so nemmeno io cosa siano, ma la gara l’ho persa nelle prime due manche, è ovvio, ma non per tensione, proprio per il contrario. Al via ero troppo tranquillo, troppo rilassato e così è arrivato l’errore che mi è costato tutto. Quando il tedesco Ludwig mi è finito davanti per quei 2/1000 ho capito subito che sarebbero stati quelli a negarmi il podio». Forza Dominik, non finisce qui. Ci sarà ancora la gara per team, l’Italia può tornare a sorridere attorno a un budello di ghiaccio.

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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