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Giochi 2018: la Regina ha parlato!

Dopo un viaggio lunghissimo da Monaco a Seul (sette ore di ritardo) la regina Lindsey è sbarcata all’Olimpiade. La quarta per lei, che a Salt Lake 2002 esordì diciottenne gareggiando in combinata (6° posto) e slalom (32°), ma fu costretta a saltare l’ultima di Sochi per l’infortunio al ginocchio del 2013. Nel suo medagliere olimpico ci sono l’oro in discesa e il bronzo in superG di Vancouver 2010, risultati che qui in Corea vorrebbe eguagliare e possibilmente migliorare. In un’affollatissima conferenza, una Lindsey tirata a lucido ha dedicato mezz’ora del suo tempo alla stampa di tutto il mondo. «Farò tre gare, le due veloci più la combinata e andrò anche alla cerimonia di apertura, sarà la seconda volta in vita mia dopo quella del 2002. Ricordo con piacere quell’edizione dei Giochi, perché l’emozione allora fu enorme: era la mia prima volta e per di più si gareggiava in casa, ma posso dirvi che qui in Corea sento un’emozione altrettanto forte. Ho infatti la consapevolezza che saranno i miei ultimi Giochi e per questo, anche per questo, sento una forte motivazione, perché da qui voglio partire con almeno una medaglia d’oro. Sto bene e sono concentrata al massimo sull’obiettivo, fino a dopo la combinata la sfilata di stasera (forse sfilerà pure la cagnolina Lucy, con speciale divisa americana fatta su misura per lei, ndr) sarà l’unica distrazione. Non dormo al villaggio olimpico ma in una casa privata assieme al resto del team vicino alle piste della velocità, quindi non credo riuscirò a vivere molto lo spirito dei Giochi, se non appunto stasera alla cerimonia. Di queste settimane voglio in ogni caso godermi ogni istante». Brillante, pronta a rispondere ad ogni domanda, Lindsey perde un po’ il controllo quando le parlano del nonno morto a novembre. «Cercherò di vincere per lui, so che mi sta guardando e che è orgoglioso di me, mi manca tanto…». Arrivano le lacrime, il provvidenziale fazzoletto per non far disperdere il trucco e poi Lindsey si ricompone. Uno spettacolo! Anche come attrice sarebbe la numero 1.

 

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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