Primo giro, pronti via, provate a seguirmi! Questo è ciò che ha fatto intendere la russa Atalia Nepryaeva fin dai primi metri della 4×5 km femminile. Poi l’epilogo è stato diverso perché oggi la Norvegia se non è imbattibile è quasi imprendibile. La Svezia ci ha provsto ma si è accointentata dell’argento, mentre la Russia, con questa tattica, è+ riuscita a tenere a debita distanza la Finlandia.
Prosegiuendo con la cronaca, la prima a rispondere è stata, la Slovenia con la Norvegia appiccicata.Molto indietro Finlandia e Svezia, attorno a 20 secondi. L’Italia, con Anna Comarella decima a un minuto. Per non saper ne leggere ne scrivere la norvegese Astrid Uhrenholdt Jacobsen va subito a prendere la seconda frazionista OAR Yulia Belorukova, con la Slovenia, squadra di velociste, che non molla la zona medaglie pur perdendo di vista Russia e Norvegia. Questa è però anche la frazione di Charlotte Kalla che s’invola verso il trio di testa, con la finlandese Kerttu Niskanen che fa fatica a seguirla. A metà della sua frazione Kalla dimezza il distacco, supera la slovena e su getta sul duo di testa ma in compagnia della Finlandese che ritrova la forza per reagire. Due veri demoni! Sull’ultima salita, Belorukova, avvertitas del pericolo Kalla cerca di scappare dalla norvegese Jacobsen che infatti viene presa da Charlotte Kalla, un altro passo, un altro pianeta. Al terzo cambio la situazione è così: Russia, a 1,7 Svezia, FInlandia a +10,1, Norvegia +29, Svizzera +31,7, Italia decima a 1’19” con Lucia Scardone autrice di un’ottima frazione. Kalla dà il cambio a Ebba Andersson che cerca di non rovinare il capolavoro della sua compagna di squadra. Fa coppia con la terza frazionista russa, Anastasia Sedova che però non collabora per nulla. Ma la norvegese Ragnhild Haga sta rinvenendo forte, dopo 7,5 km ora è a 14 secondi dal duo di testa: vuole mettere al sicuro una medaglia e lasciare indietro la Finlandia, ma forse sta compiendo un altro capolavoro, perché l’oro non è poi così distante. D’altra parte questa è la tattica norvegese scritta. E infatti nell’ultima frazione il podio è compatto con Norvegia, Russia e Svezia. Per noi Lisa Brocard ha recuperato una posizione e passa il testimone alla De Bertolis per gli ultimi 5 km. La Norvegia prende la testa con Marit Bjoergen, ma il problema è che per la Svezia c’è una certa Stina Nilsson, grande velocista. Dietro il bronzo sembra già scritto dall’ultima frazionista russa Anna Nechaevskaya. Si arriva all’ultimo giro e il duo di testa inizia a fare tattica. Se lo possono permettere, la Russia è a 20 secondi ma deve ghuardarsi dalla Krista Parmakoski, già 2 medaglie di bronzo, che tira come una dannata fino a vedere la schiena del bronzo virtuale (per le sarebbe il terza). Ma il sogno si infrange a un km dal traguardo perché Nechaevskaya riesce ad aumentare il distacco che ormai è di una quindicina di secondi. L’arrivo non è una volata, perché Bjoergen sull’ultima salita riesce a mettere un paio di secondi di luce tra lei e Nilsson. Non cambia la situazione sul rettilineo finale. Oro la Norvegia, Argento alla Svezia, Bronzo alla Russia. Delusa la Finlandia che precede gli Stati Uniti al quarto posto. Sesta la Germania, settima la Svizzera, ottava la slovenia e al nono posto L’Italia è nona a + 2’57″7.
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