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Giochi 2018-DH: Sofia, l’oro è tutto tuo!

E’ venuta qui per vincere l’oro nella discesa e torna a casa con l’oro al collo. Sofia Goggia è la nuova campionessa olimpica di discesa libera ed ora la sua vita non sarà più uguale a prima, perché appena scendi dal gradino più alto di una gara olimpica, rimani avvolta da una sorta di immortalità. Una medaglia d’oro che cancella le tante amarezze del recente passato e che spazza via in un solo minuto, trentadue secondi e ventidue centesimi una carriera costellata di incidenti. E’ vero, la sua straordinaria stagione passata aveva già contribuito a mettere tutto alle spalle, ma poi, impegnata ai Mondiali di Saint Moritz, dove perse la discesa, è come se il suo capolavoro agonistico fosse rimasto in qualche modo incompiuto. Ora no, ora è cambiato tutto. Una vittoria messa in discussione soltanto nella prima parte della pista che ha affrontato senza esagerare nel mettere quella grinta eccessiva che a volte l’ha fregata. Geniale, intelligente, scientifica. Un rispetto eccessivo che inizialmente ci aveva un poco preoccupato. Ma stava solo preparando il suo capolavoro tecnico e tattico. E’ forse la prima volta che ha lasciato un attimino da parte l’istinto o almeno non si è affiidata totalmente a quello:  è riuscita a dosare la forza con le giuste pressioni nei punti chiave del tracciato, quello centrale fino al traguardo, tratto di pista che già aveva deciso la discesa maschile. E’ qui che ha fatto la differenza facendo scorrere lo sci con un senso della linea e della velocità unico. Una progressione incredibile, più passavano i metri, più la sua corsa verso l’oro diventava certezza. La differenza con le altre è stata netta tranne che con Ragnhild Mowinckel. Abbiamo sudato freddo: tante atlete sono arrivate in vantaggio su Sofia dopo i primi tre intermedi ravvicinati, ma poi il rosso diventava sempre a due cifre. Con Mowinckel invece si è letto soltanto un +10, poi un +04 e  fortunatamente per Sofi, un + 09 al traguardo. Medaglia che sfuma per Tina Weirather e argento che diventa bronzo per Lindsey Vonn. Che di fatto non ha mai messo in pericolo il tempo dell’Azzurra. L’abbiamo vista assumere un atteggiamento insolito, come se avesse voluto strafare e non è sua abitudine affrontare le discese così. Non ha commesso errori particolari, certamente nulla che assomigliasse a quella dannata traiettoria sull’ultima curva che l’ha condannata all’inferno, ma non è riuscita a fare velocità come le riesce di solito. Cospargere sulla pista le ceneri del nonno non è dunque bastato. Ma vale la pena tornare su Mowinckel, la nuova realtà della velocità mondiale. Possiamo dire che, per il futuro, la norvegese ha preso il posto di Lindsey nel duello con Sofia, questo, giusto per non dormire mai sonni tranquilli.
In classifica non compaiono altre bandierine italiane. Tutte uscite, prima Nadia Fanchini (pericoloso presentast’arm), poi Federica Brignone (spigolatina e corsa fermata dalle reti) e Nicol Delago (nessuna direzione sul salto e porta saltata). E se ci fosse stata Johanna Schnarf? Di questo abbiamo già parlato ieri, ma la sua esclusione, assicurano i tecnici, è frutto di una scommessa tecnica. Quindi fine della discussione, perché i nostri sono bravi e conoscono le regole del gioco e sono disposti ad assumersene le responsabilità. Se hai ragione sei un mago, se va male hai fatto una cazzate. Amen. Dinnanzi a questo oro splendido la mancata presenza di Johanna passerà rapidamente nel dimenticatoio.
Guardando la classifica, musi lunghi per tante discesiste che alla medaglia ci avevano fatto un pensierino: a cominciare da Viktoria Rebensburg, nona a +1″41 per continuare con Ramona Siebenhofer, decima a +1″76 e proseguire con le svizzere Michelle Gisin, ottava a +1″33, Corinne Suter, sesta a +1″07. Ci ha sperato l’americana Alice McKennis, brava a concludere al quinto posto a +1″02 e per quanto si è visto quest’anno, dopo Vonn c’è lei in casa statunitense.
Finisce così la discesa olimpica di PyeongChang, un oro stra-stra-stra meritato per Sofia Goggia, un stra-stra-stra meritato argento per Lindsey Vonn e un per noi felice e giusto bronzo per Lindsey Vonn che certamente per l’americana non sarà così luccicante. Ha preso parte alla stagione col pensiero fisso di vincere l’oro olimpico. L’obiettivo l’ha sfiorato, dovrebbe comunque impazzire già di gioia.
L’Italia si porta a nove medaglie, 3 ori, 2 argenti, 4 bronzi. Manca un alloro all’obiettivo fissato da Gianni Malagò. Ce la possiamo fare! Per la cronaca è la prima medasglia d’oro olimpica conquistata da una donna in discesa, oro che si veste di Azzurro 16 anni dopo quello ottenuto in superG da Daniela Ceccarelli

Classifica discesa femminile

RANK BIB NAME NAT TIME DIFF
1 5 Goggia Sofia

ITA

1:39.22
2 19 Mowinckel Ragnhild

NOR

1:39.31 +0.09
3 7 Vonn Lindsey

USA

1:39.69 +0.47
4 3 Weirather Tina

LIE

1:39.85 +0.63
5 14 McKennis Alice

USA

1:40.24 +1.02
6 2 Suter Corinne

SUI

1:40.29 +1.07
7 8 Johnson Breezy

USA

1:40.34 +1.12
8 13 Gisin Michelle

SUI

1:40.55 +1.33
9 15 Rebensburg Viktoria

GER

1:40.64 +1.42
10 12 Siebenhofer Ramona

AUT

1:40.98 +1.76
11 6 Weidle Kira

GER

1:41.01 +1.79
12 17 Schmidhofer Nicole

AUT

1:41.02 +1.80
13 4 Gauthier Tiffany

FRA

1:41.04 +1.82
13 1 Huetter Cornelia

AUT

1:41.04 +1.82
15 10 Ross Laurenne

USA

1:41.10 +1.88
16 23 Piot Jennifer

FRA

1:41.17 +1.95
17 30 Hoernblad Lisa

SWE

1:41.63 +2.41
18 29 Miradoli Romane

FRA

1:41.64 +2.42
19 24 Ferk Marusa

SLO

1:42.00 +2.78
20 26 Small Greta

AUS

1:42.07 +2.85
21 22 Grenier Valerie

CAN

1:42.13 +2.91
22 25 Gauche Laura

FRA

1:42.29 +3.07
23 27 Remme Roni

CAN

1:42.80 +3.58
24 34 Gasienica-Daniel Maryna

POL

1:43.30 +4.08
25 35 Barahona Noelle

CHI

1:44.24 +5.02
26 32 Paulathova Katerina

CZE

1:44.69 +5.47
27 28 Coletti Alexandra

MON

1:45.04 +5.82
28 36 Caill Ania Monica

ROU

1:45.06 +5.84
29 37 Kantorova Barbara

SVK

1:45.99 +6.77
30 38 Vanreusel Kim

BEL

1:46.51 +7.29
31 39 Muzaferija Elvedina

BIH

1:46.80 +7.58
33 Crawford Candace

CAN

DNF
31 Vlhova Petra

SVK

DNF
21 Delago Nicol

ITA

DNF
20 Flury Jasmine

SUI

DNF
18 Brignone Federica

ITA

DNF
16 Fanchini Nadia

ITA

DNF
11 Venier Stephanie

AUT

DNF
9 Gut Lara

SUI

DNF

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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