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Giochi 2018-Biathlon: la legge di Fourcade

Ecco la cronaca dell’ennesima impresa del francese Martin Fourcade: Già al primo poligono il francese riprende il tedesco Peiffer che era partio 22 secondi prima. E poi tutto il gruppetto con il nostro Windisch e Hofer a rincorrere appena dietro. Dopo il primo poligono però il tedesco fa un netto contro un errore di Fourcade così come Hofer  (ma lento al tiro) e Windisch due errori. Quindi Azzurri a rincorrere e a recuperare diverse posizioni. Taglia il traguardo del primo giro davanti a tutti però l’austriaco Julian Eberhard, inseguito dal tedesco Benedikt Doll e dal connazionale Schempp, anche lui con 5 su 5 al primo tiro. Nel frattempo il norvegese Boe prende Foucade e i due si mettono  assieme. Nel secondo giro i due Azzurri sono 15esimo e 16esimo a un minuto di distacco dalla testa. Eberhard e Peiffer arrivano sotto braccio al secondo poligono, tiro a terra. Peiffer si dimostra un cecchino infallibile mentre l’austriaco commette un errore. Netto per Forucade ma è lento mentre Boe è lesto a fare 5 su 5 e diventa terzo dopo il secondo traguardo. Netto anche per Windisch che rimane in corsa mentre Hofer commette un errore. Fourcade è però sempre Fourcvade e nel fondo è una iena: recupera il gap del giro in più e si porta nel gruppetto degli inseguitori di Peiffer. Impressionante! Si arriva al terzo poligono, primo tiro in piedi, tutti assieme. Sbagliano tutti tranne uno. Chi? Martin Fourcade naturalmente che si invola verso la medaglia d’oro. C’è lo zero anche di Dominik Windisch che recupera dalla quindicesima posizione all’ottava. Ora è a 25 secondi dal bronzo: ne ha sei davanti, compatti mentre lui è da solo, ma tiene col cuore. Intanto il fuoriclasse francese arriva da solo al quarto tiro in piedi con una quarantina di secondi di vantaggio: mostruoso! Dietro c’è Boe e il giovanissimo svedese Samuelsson. Fourcade al tiro chiude la partita: en plein con una velocità incredibile. Potrebbe passeggiare per arrivare al traguardo ma va come un treno ugualmente. Dietro, Samuelsson, classe ’97, fa il pieno e si invola per rincorrere il tedesco Doll che in teoria è più forte nel fondo.  Winfisch ha tentato il tutto e per tutto nel fondo e arriva al poligono spompo: tre errori, partita chiusa. Se l’oro di Martin Fourcade è già sicuro, si vive l’emozione per l’argento e il bronzo, e  si preannuncia la volata tra il tedesco Benedikt Doll e lo svedesino che sembra indemoniato. Altro che se lo è, negli ultimi 300 metri trova la forza per scappare via e a presentarsi sul rusch finale con il vantaggio sufficiente per tsagliare per secondo il traguyardo a braccia alzate: Doll è bronzo, il norvegese Boe è legno! Gli Azzurri: Lukas Hofer conclude decimo, come ieri, grazie a un netto all’ultimo poligono, Windisch invece è sedicesimo. Non si può dire che i due nostri alfieri non ci abbiamno provato. Lukas perde sempre qualcosa nel tiro a terra ma la condizione è davvero convincente. Le Olimpiadi possono regalarci altre soddisfazioni.
Martin Fourcade sale nel cielo dei più grandi atleti al mondo non del biathlon ma dello sport.

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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