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Giochi 2018-Biathlon: che rabbia!

Ci abbiamo sperato, ci siamo illusi, ma il biathlon è davvero una disciplina thriller, bastano pochi millimetri e perdi la medaglia. Così è accaduto nella 12,5 km Mass start  che ha visto assegnare l’oro alla fortissima slovacca Anastasiya Kuzmina, l’argento alla bielorussa Darya Domracheva e  il bronzo alla norvegese Tiril Eckhoff. Ma se proseguiamo con la classifica scopriamo che al quarto posto c’è Lisa Vittozzi e al sesto Dorothea Wierer. E tutto si è con sumato all’ultimo di 4 poligoni.

Passo indietro: fino a metà gara Dorothea Wiere era in corsa per una medaglia grazie a un netto ai primi due poligoni Pirpprio come la Kuzmina che però nel fondo ha un passo in più. In crisi al tiro invece la tedesca Dalmheier, mentre Lisa Vittozzi è stat6a brava a reagire all’errore al primo poligono con un netto al secondo. Ai 7 km la Kuzimna ha 9 secondi sulla bielorussa Darya Domracheva. Dora è assieme alla tedesca Herrmann e all’oro svedese Oeberg.Si arriva al terzo poligono: la Kuzmina è un cecchinon infallibile ma lo è anche Dorothea Wierer che fa l’en plein. Brava anche Vottozzi, 5 su 5. Ora Dora è seconda a 27 secondi dall’oro e Lisa è quarta a soli 4 secondi dalla ceca Vitkova. Risale la Domracheva che supera Lisa. Ma i giochi si fanno all’ultimo poligono, con Kuzmina che anche con un  errore non dovrebbe ormai perdere l’oro. Dietro c’è il forcing di Lisa che assieme alla bielorussa si avvicina a pochissimi secondi a Dorothea. Argento e bronzo sono ancora completamente in ballo. E infatti le cose cambiano. Kuzmina commette un errore ma il vantaggio è tanto, Lisa e Dorithea commettono un errore entrambe, Domracheva invece fa un netto. Possiamo giocarci solo il bronzo ma ci sono anche la Eckhoff che ha 4 secondi di vantaggio e la  Oeberg assieme alle due Azzurre. Si profila la delusione di una doppia medaglia di legno. Ai 10,9 km il distacco dal bronzo è di 14 secondi. La Eckhoff sul fondo ha un passo in più. Recuperare il gap è quasi impossibile. Fatali gli errori delle due Azzurre comunque bravissime e mai dome. Finisce così, con la slovacca Anastasiya Kuzmina medaglia d’oro, la bielorussa Darya Domracheva argento, e la norvegese Tiril Eckhoff bronzo. Il quarto posto di Lisa Vittozzi e il sesto di Dorothea Wierer fanno male, soprattutto perché ha preso forma proprio all’ultimo. Ma questo è il biathlon. Edinnanzi  alle nostre bisogna togliesi comunque il cappello.
Rimane ancora apertissima una speranza: la staffetta. Ma non diciamo niente.

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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