Giò Franzoni: “Mi ripetevo, ce la posso fare, ce la posso fare!”. “Il tracciato mi piaceva e stavo sciando bene – ha detto un Franzoni molto emozionato al traguardo -. Feurstein, sceso prima di me, è arrivato terzo, e io mi sono detto: “Ce la posso fare, ce la posso fare”.
Sono sceso puntando al podio. Non mi ero mai sentito così. Davvero a posto e pronto. Ero anche un po’ teso, perché molti sono usciti dal tracciato. Due anni fa ero vicino a questo genere di risultati, poi l’infortunio e un anno difficile come quello scorso, nel quale non girava niente.
Sono due anni che lavoro come un matto e voglio dire a tutti quelli che sono in difficoltà che si può fare, basta lavorare e crederci. E’ come se mi fossi levato un peso dalle spalle. Adesso penso che sarà tutto un po’ più in discesa. Ho la testa molto più libera quest’anno, non ho avuto la fretta di rientrare che mi ha fregato lo scorso anno: sono maturato molto. E adesso ci credo”.
Un risultato assolutamente meritato quello di Franzoni per un vero talento che aveva dovuto fermarsi ai box rallentando una naturale crescita nei risultati. Ora per il 23enne bresciano delle Fiamme Gialle inizia una nuova vita agonistica, probabilmente con una maggiore pressione che è già arrivata dall’esterno. Perché in un paese dove conta solo mil tifo, è tutto d’un tratto diventato il fenomeno che da tanti anni l’Italia attende.
In realtà è semplicemente tornato al suo posto che – passateci il termine – una leggere sfiga gli aveva sottratto da sotto gli sci. Alè GiòFranz!
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