Gigante Sölden, vince Odermatt, De Aliprandini è ottavo.
Il primo gigante della stagione va all’elvetico e predestinato Marco Odermatt che riesce a superare nella seconda manche (tracciata dal suo allenatore) l’austriaco Roland Leitinger, primo a metà gara. Forse più demerito dell’austriaco che in questo secondo atto non è riuscito a far meglio del 15esimo parziale mentre il talento elvetico, col sesto tempo e 28 centesimi in meno, è riuscito a superarlo.
Gino Caviezel non è riuscito a bissare il podio di Södlen dello scorso anno, quando finì terzo dietro a Lucas Braathen e allo stesso Odermatt. Scia bene il 29enne elvetico ma questa volta Jan Kranjek, è stato più bravo di lui per 29 centesimi. Lo sloveno ha fatto la differenza nel tratto conclusivo.
Alexis Pinturault, quinto, ha condotto una gara secondo con il suo solito carisma tecnico. Può permettersi di spostare l’attenzione alla tattica di gara perché la sua tecnica è talmente precisa che non potrà mai distrarlo. Non ha primeggiato perché i distacchi oggi erano troppo risicati e sul Rettenbach sfugge spesso una logica di pronostico.
Applausi per Luca De Aliprandini. Va bene, non ha vinto e non è sul podio, ma il livello generale è così alto che sono in tanti a poterci provare. Bravo perché ha dimostrato una sicurezza di sciata che prima non aveva. Ha concluso all’ottavo posto, superato da Braathen ma subentrando a Schmid e a Zubcic.
“Non essendo al 100 per 100 posso dire di essere soddisfatto. Tra il problema alla schiena e il colpo preso sulla tibia nei giorni scorsi, ho sciato poco ultimamente. Il mio obiettivo non è quello di arrivare ottavo, ovviamente, ma almeno nei cinque. Dunque, se metto tutto assieme, oggi non è andata poi così male“.
Lucas Braathen, settimo, ci ha dato dentro di più in questa seconda, segno che è già riuscito a riprendere il clima gara e ad affrontare il tracciato con maggiore sicurezza per le sue immense qualità tecniche. La sua leadership (miglior tempo di manche) è durata fino alla discesa di River Radamus (sesto), l’americano che ha acceso l’entusiasmo dei quasi 10 mila spettatori presenti. Come faccia a rimanere in piedi con certi numeri ce lo deve spiegare! È incredibile come sia in grado di trovare una soluzione in un nano secondo! Possiamo comodamente dire che il gigante ha trovato un nuovo protagonista!
Alle spalle di Braathen, per 2 decimi, il compagno di squadra Rasmus Windingstad che era solo 22esimo a metà gara. Meno bene Henrik Kristoffersen, che se l’è cavata egregiamente fino al raccordo del piano, dove ha perduto quasi mezzo secondo.
Bravo Simon Maurberger (9 posizioni recuperate) perché ha affrontato la seconda manche (partito per secondo) con l’atteggiamento giusto. Il risultato è quello che è – ventesimo – ma se vogliamo guardare solo lì, la gara l’aveva compromessa nella prima. Nella seconda ha invece ottenuto il terzo miglior tempo. Dovrà ripartire da questo risultato parziale.
Il 26enne dei Carabinieri, partito col 42, ha bisogno ancora di tempo per mettere “pali” nelle gambe, dopo il grave infortunio patito. Oggi sarà sicuramente soddisfatto di essere entrato nei primi 20.
Non male anche Riccardo Tonetti anche se le sue linee sono sembrate un pelo abbondanti. Ha saputo recuperare quattro posizioni concludendo 26simo e dimostrando di possedere un buon ritmo di gara.