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Gigante Saalbach, Federica Brignone, l’oro è tutto tuo!

Federica Brignone vince la medaglia d’oro nello slalom gigante ai Mondiali di Ssalbach. L’argento a una grandissima Alice Robinson (+0,90) e il bronzo a Paula Moltzan (+2″62) con un solo centesimo di vantaggio sulla norvegese Stjernesund.

La run conclusiva di Federica Brignone è un capolavoro tecnico e una delizia per gli amanti dell’estetica. Un mix tra forza, potenza e tattica. Sembrava che la manche di Alice Robinson fosse imbattibile al punto da mettere in dubbio che quei 67/100 di vantaggio non fossero nemmeno sufficienti alla nostra Azzurra per vincere. E allora per mettere a tacere i più dubbiosi ecco il miglior tempo anche nella seconda.

Un brividino era arrivato quando Fede vede scendere il suo vantaggio a 4 decimi con ancora 3 quarti di manche da completare. ma sono bastate quattro curve per tornare a fare la differenza che non ha mai smesso di crescere. nove decimi nel totale di gara.

Questo non deve sminuire il valore di Alice che è davvero la sua rivale numero uni, cresciuta tantissima questa stagione. Diciamo che la 23enne neozelandese ha la sfortuna di trovarsi davanti alla più grande sciatrice che l’Italia abbia mai avuto, con sotto braccio Deborah Compagnoni.

E finalmente, dopo l’argento di Garmisch 2011 e l’argento di Courchevel 2023, ecco la meritatissima medaglia d’oro nel gigante Mondiale che Federica Brignone ha sempre sognato! La folla di Saalbach è tutta per lei, una delle più straordinarie campionesse della storia dello sci, vincitrice del gigante iridato, impresa che Deborah Compagnoni conquistò per ben due volte a Sierra Nevada 1996 e Sestriere 1997.

Federica ha costruito la medaglia d’oro nella prima manche, chiusa co 67/100 di vantaggio su Alice Robinson e oltre un secondo su Paula Moltzan, Lara Gut-Behrami e Sara Hector, le atlete indubbiamente più vicine al gioco delle medaglie.

Una situazione certamente favorevole ma con il pericolo di crogiolarsi troppo sul vantaggio acquisito a metà gara e con la tentazione di tirare il freno su un tracciato insidioso ormai rovinato dalle precedenti 29 atlete e con due trabocchetti.

Il primo alla seconda porta su una neve molto scivolosa, il secondo la porta posta in cima al dosso prima del ripido finale.

delusione sia per Lara Gut-Behrami e Sara Hector, rispettivamente quinta e sesta, superate da Stjernesund, che per un attimo ha superato nella medaglia.

Tra le migliori al mondo c’è anche Lara Colturi settima, che ha ottenuto il massimo da quello che era umanamente possibile. Dopo una prima manche dove anche lei ha incontrato una difficoltà di interpretazione, nella seconda ha avuto buon gioco, stando attenta nei due punti più pericolosi. Nona dopo la prima, conclude al settimo. non male!

Tra le prime discese, la prima a mettersi in luce è stata la canadese Britt Richardson con una seconda manche intelligente quanto veloce, sporcata solo in cima al muro conclusivo quando si è messa di traverso per non finire fuori. Si è goduta la “poltrona” nel leader corner fino alla discesa di Lara Colturi (finirà decima). La sua bella prestazione ha ancora di più evidenziato la giornataccia di Wendy Holdener autrice di svariate imperfezioni, come la compagna di squadra Michelle Gisin, entrambe in fondo alla classifica.

La classifica del gigante

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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