Nel primo gigante di Kranjska Gora vince una Marta Bassino, mostro di bravura. Una seconda manche pazzesca, come la prima. E la quarta vittoria in carriera, la terza di questa stagione, prende consistenza con uno strapotere senza precedenti. Con 8 decimi di vantaggio sul Tessa Worley, ha dato dimostrazione non solo di sciare come una libellula.
Non c’è la minima fragilità nella testa, come poteva sembrare a Courchevel. Ormai sa che può vincere ovunque, su piste facili o difficili, piane o ripidissime, su neve ghiacciata o un po’ più soft. Eppure oggi non era per niente facile dopo la seconda manche di Tessa Worley, che quando scia come solo lei sa fare, è difficilissimo batterla. Rispetto alla francese Tessa ci ha messo solo 5 centesimi in più, ma ha avuto punti di vantaggio nette fino all’ultimo muro.
Complimenti anche a Michelle Gisin che non molla di un centimetro. E anche se si dice che non sappia sciare per niente bene, che si tenga pure questa antipatica etichetta fino a quando continua a finire sul podio. Ai suoi piedi Petra Vlhova, che pur brava sempre non ha in gigante lo spunto per vincere. Lo avrebbe invece Federica Brignone e la ha dimostrato nella seconda manche. Purtroppo nella prima non era riuscita a trovare il giusto feeling.
Così più di tanto non poteva fare. Ha ripetuto il numero di Semmering ma era troppo elevato il ritardo accumulato nella discesa di questa mattina. Ha guadagnato una posizione finendo al quinto posto. Alle sue spalle Mikaela Shiffrin, che tra le porte larghe deve migliorare ancora molto.
La sorpresa di giornata si chiama senza ombra di dubbio Ramona Siebenhofer. Già aveva stupito la sua prima manche, ma nella seconda ha sbalordito! Specialmente per come ha affrontato il muro. Siamo certi che non sia mai stata gigantista? Dieci anni fa lo è stata, sesta a Maribor nel 2010! Con una manche dei “vecchi tempi”, Lara Gut-Behrami, ottava, ha dato spettacolo e col miglior tempo ha recuperato un bel gruzzoletto di posizioni. La ticinese sta tornando protagonista alla grande!
Sofia Goggia (15esima) ha disegnato una seconda manche di altissimo valore. Ha ceduto solo nella parte alta dell’ultimo muro, ma bisogna dire che sul quel vetro e con quelle pendenze era davvero difficile fare meglio. Soprattutto per chi il gigante lo mastica meno della velocità. Davvero peccato che non abbia sciato allo stesso modo nella prima manche. Ma è bello constatare che potrà dire la sua senza ombra di dubbio. Domani? Un po’ meno efficace invece, Elena Curtoni (16esima) che ha sciato davvero in modo esemplare nel primo terzo di manche, poi, su quell’inferno ha potuto solo difendersi.
Marta Bassino si colora il petto di rosso con 300 punti nella classifica di specialità, contro i 250 di Federica BrignoneGigante Kranjska Gora Marta Bassino