Il freestyle italiano è ancora molto giovane. Non c’è una storia che ci accompagna e l’impulso federale per sviluppare la specialità con un certo peso esiste solo da 3, 4 anni anche se in precedenza il settore è stato battezzato da Massimo Braconi pur in una situazione molto embrionale. Ora esiste un’organizzazione più strutturata, soprattutto da quando il freestyle ha iniziato a recitare la sua parte alle Olimpiadi. Abbiamo sentito Valentino Mori, allenatore responsabile della squadra maschile e femminile.
Vale, vediamo allora com’è organizzata la struttura delle squadre
Attualmente abbiamo un gruppo di lavoro diviso tra squadra A e squadra B. Come gruppo Coppa del Mondo abbiamo Silvia e 3 ragazzi, Ralph Welponer, Christof Schenk e Igor Lastei.
Siamo forti?
La squadra maschile ha degli ottimi elementi e i ragazzi hanno già dimostrato di avere le carte in regola per ambire a risultati prestigiosi. Il livello attualmente è davvero pazzesco ma abbiamo delle potenzialità non indifferenti che mi auguro possano esprimersi al più presto.
Ci presenti gli Azzurri?
Schenk si è già distinto in diverse competizioni internazionali. La sua specialità preferita è il Big Air ma può conquistare ottimi piazzamenti anche in slopestyle. Welponer è decisamente talentuoso e sta lavorando moltissimo per migliorare
costantemente il suo bagaglio di tricks; sono sicuro che in questa stagione riuscirà a fare qualche gara di rilievo. Lastei si è conquistato un posto in squadra grazie alla costanza dello scorso anno dove ha concluso la stagione di Coppa Europa in seconda posizione.
Quali sono i Paesi più forti?
Non amo particolarmente cercare delle scuse ma è molto evidente che le squadre più forti al mondo, Svizzera, Norvegia e Stati Uniti, abbiano deciso di investire molto su i loro giovani permettendo di aumentare sensibilmente i risultati. Per quanto ci riguarda posso dire che abbiamo delle risorse limitate ma che ci permettono di fare un buon lavoro.
Per fare un ulteriore salto di qualità dovremmo poterci allenare più spesso su strutture di un certo tipo e non sempre è possibile farlo in economia. Nonostante questo cerchiamo di focalizzare i nostri sforzi ad allenamenti specifici e grazie all’impegno e al talento di tutta la squadra possiamo considerarci a un buon punto. I ragazzi stanno investendo molto in questo loro sogno e alle volte sarebbe bello poter contare su un coinvolgimento maggiore da parte della federazione e del mondo degli sport invernali in Italia.
Il Circuito Fis è all’altezza dei più blasonati americani?
FIS sta organizzando un ottimo circuito e dalle Olimpiadi di Sochi in avanti l’interesse per queste gare è cresciuto moltissimo da parte di tutti i migliori atleti mondiali. Ciononostante non dimentichiamo le origini del nostro sport e ci riferiamo costantemente all’ambito professionistico, dove ancora oggi avvengono alcuni degli eventi di riferimento delle nostre discipline come gli X-games. Rispetto ai nostri colleghi non veniamo supportati per confrontarci anche in quel mondo. L’interesse delle federazioni è limitato alle medaglie olimpiche e mondiali ma nel nostro caso andrebbe fatta un’eccezione visto e considerato il background. Probabilmente siamo in una fase di transizione ma proprio per questo motivo credo si dovrebbero considerare meglio le esigenze e le aspettative degli atleti prima di prendere decisioni troppo affrettate. Comunque siamo davvero molto orgogliosi di rappresentare l’Italia e il nostro sport nel mondo!
Silvia Bertagna può regalarci tante soddisfazioni…
Silvia è indubbiamente la nostra punta di diamante. Rientrare a 30 anni da un infortunio al ginocchio non è scontato, ma farlo conquistando la prima vittoria in Coppa del Mondo direi che è segno di grandissima determinazione e talento.
Silvia è così, tranquilla, timida, modesta, ma dentro di lei quest’estate ha maturato una gran voglia di tornare a fare quello che le riesce meglio. La stagione scorsa stava davvero bene prima dell’infortunio e sono sicuro che riconquistata un po’ di fiducia e forma fisica potrà togliersi qualche altra grande soddisfazione. Da parte mia sono molto orgoglioso di quanto è riuscita a fare fin qui. Abbiamo cercato di non metterci pressione ne fretta in questa prima parte di stagione, ma la voglia di riscatto è stata determinante…non poteva ricominciare meglio di così!
Obiettivi imminenti?
Sono ambiziosi e non mi sbilancio a dire che ambiamo a qualche medaglia preziosa! Purtroppo, in Italia, la scena femminile non è ancora così consistente. Ci sono delle ragazze e piano piano si stanno ampliando le possibilità per loro di confrontarsi e migliorare il livello generale. Manca ancora un po’ di organizzazione generale a livello di circuiti e freeski club, ma grazie all’impegno dei neo nati allenatori freschi STF le cose si stanno muovendo e sono fiducioso che nei prossimi anni avremo modo di coinvolgere nuovi talenti sia in campo maschile che in campo femminile.
Alla fine della stagione sarai contento se…
La stagione è iniziata nel migliore dei modi a cominciare dagli ottimi piazzamenti in Cile, passando per il primo evento di Coppa del Mondo a Milano e naturalmente per la prima vittoria assoluta per l’Italia al Big Air di Monchengladbach grazie alla nostra Silvia Bertagna. Abbiamo ancora tanti appuntamenti importanti e abbiamo in ballo le qualificazioni olimpiche a partire dalle prime gare di Slopestyle di gennaio 2017. A Sierra Nevada ci saranno i Campionati Mondiali e sono certo riusciremo a conquistare qualche piazzamento prestigioso. Sarò contento se vedrò i miei ragazzi orgogliosi e felici dei loro progressi.
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