Un trionfo che per la bellunese Dalmasso arriva nel cuore di una stagione che l’ha vista sin qui seconda nelle prove di Davos (in slalom) e Cortina d’Ampezzo (gigante).
In finale il duello tra le due azzurre si è concluso con la prematura uscita di Jasmin Coratti, alla prima finale della carriera. L’ultimo successo italiano nella Coppa del Mondo femminile di parallelo era datato dicembre 2018 a firma di Nadya Ochner che proprio il mese scorso ha messo fine alla propria carriera agonistica. Per quanto riguarda la stagione nel complesso, per il settore azzurro si tratta della terza vittoria dopo gli acuti dicembrini di Maurizio Bormolini e Daniele Bagozza. Allargando lo sguardo, una finale tutta azzurra in campo femminile non capitava dai primi anni 2000: nel gennaio 2001 a Plan de Corones Marion Posch ebbe la meglio di Carmen Ranigler.
Dopo il turno di qualificazione, Dalmasso ha saputo raggiungere la sfida decisiva superando nell’ordine la svizzera Jenny Ladina, la tedesca Cheyenne Loch e l’esperta austriaca Claudia Riegler che poco prima aveva avuto la meglio su Elisa Caffont, la terza azzurra capace di approdare al tabellone principale e quinta nella classifica finale. Nel frattempo, nella parte superiore del tabellone, Jasmin Coratti l’ha spuntata sulla svizzera Julie Zogg negli ottavi e sulla tedesca Melanie Hochreiter nei quarti, per meritare quindi la sua prima finale nel confronto con la giapponese Tsubaki Miki, poi terza.
“Sono davvero contenta di questa prima vittoria – sono state le parole di una Lucia Dalmasso entusiasta a fine gara. “Sfidarsi tra azzurre in finale è un po’ come sentirsi a casa. Mi spiace che Jasmin abbia poi sbagliato ma si merita questo primo podio.”
Accanto a lei Coratti è a sua volta raggiante. “Non so davvero cosa dire, è stata una giornata perfetta e sono davvero contenta di poter condividere il mio primo podio con Lucia”.
“E’ il nono podio in quattro gare: la media è presto fatta e dice che sin qui abbiamo raccolto più di due podi per appuntamento. Mi piace sottolineare il grande lavoro di Fabio Breda che segue il settore femminile: in due anni ha fatto un lavoro eccezionale, perchè non va dimenticato come Elisa Caffont sia quinta. Le ragazze han fatto davvero una prestazione eccezionale. Ora spostiamo l’obiettivo subito su Bad Gstein dove vogliamo rifarci anche con il settore maschile”.
Quarto posto invece per Roland Fischnaller nella prova maschile: dopo aver ceduto il passo in semifinale allo sloveno Tin Mastnak, l’altoatesino si è dovuto invece arrendere nella Small Final all’altrettanto esperto Andreas Promenegger, con Benjamin Karl a firmare infine la finale tutta austriaca.
Il cammino di Fischnaller aveva ai quarti messo fine al percorso di Aaron March (settimo), vincente in batteria sull’altro azzurro Daniele Bagozza (decimo), mentre Maurizio Bormolini (13imo) ed Edwin Coratti (nono) si erano arresi al primo turno contro il tedesco Elias Huber e lo sloveno Zan Kosir; non qualificato in mattinata Mirko Felicetti.
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