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Federica Brignone: “Ho rischiato tutto e ora mi godo questa medaglia!

C’è tanto orgoglio nelle parole di Federica Brignone che nel SuperG di Saalbach 2025 è medaglia d’argento, quarta medaglia iridata della carriera dopo i due argenti in gigante del 2011 e 2023 e l’oro in combinata, sempre nel 2023.

“Sono orgogliosa e contenta – racconta la 34enne valdostana del Centro Sportivo Carabinieri – felicissima di aver fatto il mio massimo nel giorno giusto. In superG non mi era mai riuscito di fare bene in una grande rassegna. Questa pista non era forse nelle mie corde e mi sono detta di rischiare anche nei due punti in cui si poteva, anche a costo di uscire.
E’ una bella emozione, sentivo parecchia pressione addosso in una stagione così. Mi aspettavo io in primis di fare qualcosa di grande ma sono riuscita a concentrarmi sulla mia sciata. Ho fatto qualche sbavatura, ma sono contentissima, sia della mia prova sia delle scelte fatte nei materiali e per questo ringrazio il mio team per il grande lavoro che abbiamo fatto in questi mesi. Mi sono detta di sciare a tutta e di rischiare ed ora mi godo questa medaglia: un grande orgoglio”.

Questione di centesimi – solo sei – lasciano Sofia Goggia ai piedi del podio, in quinta piazza: “Qualcuno deve essere ai piedi del podio ed oggi è toccato a me. Ho fatto una buona gara, qualche imperfezione qua e là, credo di essermi giocata tutto nel salto finale, troppo a destra. Mi spiace per quei centesimi: è esattamente quello che ho fatto a Schladming nel 2013 quando al mio primo mondiale ero stato quarta.
La discesa sarà diversa da questo superG: oggi c’era una neve bella da spingere. In discesa ho tante cose da limare, da rivedere”.

Nono posto quindi per Elena Curtoni: “E’ stata una gara poca velocità e quindi ho faticato ad interpretare al meglio, specie nella parte alta. Meglio in fondo: non sono riuscita a salire sul podio che è la cosa che conta in un Mondiale e mi dispiace, ma esco comunque con sensazioni positive”.

Marta Bassino guarda al gigante della prossima settimana: “Era una pista facile, bisognava andare dritti, senza rispetto: in queste condizioni a volte è difficile fare la differenza, ora penso al gigante”.

Laura Pirovano è attardata: “Mi spiace, non sono riuscita a trovare il ritmo giusto, senza il feeling con la neve. Mi dispiace, spero di poter crescere in discesa”.

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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