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Fede, la cambiamo questa foto?

Federica Brignone è un vulcano in perenne eruzione. Non sta mai ferma, nemmeno in questo periodo di convalescenza dopo l’intervento di ernia addominale che l’ha costretta a rimandare l’inizio della preparazione.

Sono in viaggio verso la riviera, dopo una veloce visita a Savona per salutare papà e i miei parenti liguri, passerò il fine settimana a Portofino da amici. A casa a La Salle come sempre ci sto veramente poco, ma anche quel poco è sempre un piacere! Ora poi che non ho più dolore e posso camminare nel verde e al fresco è bellissimo. Certo lo stop è stato una sorpresa, avessi saputo che andava così per le lunghe mi sarei operata prima e non dopo le vacanze surfistiche in Marocco e tutto il mese di aprile passato sulla neve, fra ultime gare Fis, test e corso maestri. Ma sarà tutto lavoro che mi servirà in ogni caso come base. Perderò un mesetto, fino al 15 giugno non potrò caricare. Un anno fa avevo lavorato tanto con la parte alta e poco con le gambe per via del dolore alla caviglia, quest’anno farò il contrario”. 

Come hai vissuto il periodo di attesa per le elezioni federali e la formazione delle nuove squadre? 

Ho lasciato che le cose andassero come dovevano andare, sinceramente non me ne sono occupata, non era un mio problema. Sono contenta per la conferma di Roda, contenta per quella di Livio Magoni e di Muzza (Ruggero Muzzarelli) alla guida della mia squadra, così andiamo avanti col lavoro iniziato: cambiare allenatori per due anni di seguito non sarebbe stato bello. Mi spiace per Cesare Pastore e Alessandro Roberto che non sono più con noi, ma soprattutto per Seraina (passata alla squadra svizzera, ndr), bravissima fisioterapista che nel gruppo era una presenza molto importante. Grazie ancora per tutto il lavoro che ha fatto per il mio piede! Le novità sono Luca Liore e Alberto Arioli: Luca è stato mio compagno di comitato, è giovane, un amico. Con Alberto ho già fatto un anno in C, ma come allenatore lo conosco poco perché quell’inverno avevo fatto Coppa Europa. L’importante comunque è che ci sia Livio a tenere compatto il gruppo di cui farà parte ancora Federico Brunelli, lo skiman della Fisi che mi fa spesso da “autista”, e Mauro Sbardellotto, lo skiman Rossignol che per il secondo anno divido con Nadia Fanchini. Partiremo sicuramente da una posizione migliore, perché ci siamo conosciuti, la trasferta in Argentina io, lui e Nadia sarà senz’altro molto utile”.

 

 

 

Detto dello staff tecnico parliamo un po’ delle novità fra le ragazze.

 

 

Bé, l’assenza più “famosa” è quella della Karbon: mancherà, era uno stimolo importante, lavorava sempre tantissimo e motivava tutte. A me però mancherà soprattutto Lisa Agerer, esclusa dalla nazionale. Con lei avevo diviso la camera nelle ultime stagioni. L’ho sentita motivata, sono sicura che anche da sola saprà prepararsi bene per tornare presto fra noi. Altra assenza è quella di Sabrina Fanchini che mi mancherà, perché ci faceva sempre ridere. D’altra parte sono contenta di ritrovare nel gruppo Irene (Curtoni) e la Manu (Moelgg), che l’estate scorsa non si erano mai viste per problemi fisici. Ma un anno fa eravamo tutte mezze scassate, era una squadra in perenne convalescenza, difficile da far lavorare. Ora siamo tutte sane e questo è positivo! Si riparte con altro spirito”.

 

Parliamo ora di sponsor… non sono momenti facili…

 

Infatti, lo so, ma io ho la fortuna di aver trovato in Banca Generali persone che credono in me, l’accordo per il rinnovo c’è e il contratto è alla firma in federazione. Non sono reduce da una stagione entusiasmante, ma si continua con fiducia e per me è questa è una grande soddisfazione, oltre che uno stimolo. Dopo la medaglia ai Mondiali 2011 tante aziende mi avevano cercato con proposte interessanti ma io non avevo cambiato perché non mi sembrava giusto lasciare chi aveva puntato su di me quando ancora non avevo vinto nulla, quel che invece vorrei cambiasse ora è la foto del poster che ancora espongono in banca, quello della medaglia d’argento di Garmisch! Mi sento – e sono – molto cambiata da allora, darò il massimo per posare con un’altra medaglia al collo!” 

 

Programmi immediati?

 

In questo momento vivo alla giornata in base a come mi sento, non sto seguendo un programma atletico, a parte camminare in piano non posso ancora fare granché. Aspetto l’evolversi della convalescenza. Adesso è dura perché non ho più dolore, avrei voglia di fare mille cose con i miei amici e con Nicolas, il mio ragazzo francese (per la cronaca promosso nella squadra dei velocisti di Coppa del Mondo) ma non posso. Di solito sono io a proporre e a motivare tutti, ora devo guardarli e basta”.


About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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