È un Domme molto felice quello che scende dal terzo gradino del podio del superG di Crans Montana per le sue prime dichiarazioni: “Oggi è stata una giornata più positiva rispetto a ieri – ha detto Paris -. Le condizioni non erano così facili e non era facile seguire bene il tracciato, che presentava parecchie insidie. Ho fatto qualche piccolo errorino, ma complessivamente ho mantenuto una buona velocità per tutta la pista.
Sono riuscito a sciare meglio rispetto alla discesa e il terzo posto è ottimo. Spero di fare ancora bene a Kvitfjell. La squadra svizzera, in questo momento, è in piena fiducia e ci sono tanti atleti a cui viene tutto facile. L’Italia però sta facendo bene e oggi i piazzamenti lo dimostrano. Sarà un finale di stagione interessante.
Ieri ho voluto strafare un po’ troppo – ha proseguito il campione della Val d’Ultimo -, ma su questa pista non si può. Ho fatto tanta fatica ad inizio stagione per essere competitivo. Da Wengen è girato un po’ il foglio. Il problema è che se non trovi i risultati viene a mancare un po’ la fiducia e non riesci a rendere quanto vorresti”.
In più vengono tanti dubbi e provi soluzioni diverse, che non sempre funzionano. Adesso, va molto meglio e sono molto più convinto dei miei mezzi. Il superG ora è a posto e spero di riuscire a sistemarmi anche in discesa prima della fine della stagione”.
Decisamente soddisfatto anche Mattia Casse l’unico atleta che la matematica non ha ancora condannato per la vittoria della specialità, anche se per Marco Odermatt si tratta davvero di una formalità vincerla per la terza volta consecutiva: “Una boccata di ossigeno, che fa bene al morale – ha detto Casse -. Sto avendo un buon ritmo e buone sensazioni e oggi sono riuscito a metterlo in campo. Finalmente, una buona gara, di cui sono soddisfatto. Gli svizzeri sono in piena fiducia e questo fa sì che abbiano queste prestazioni stellari”.
Infine Christof Innerhofer l’immortale: “Mi sono divertito, soprattutto nella parte alta. Ho fatto un po’ più fatica nella parte bassa. Non è facile partire con il numero 30, quando è andato via il sole ho pensato che fosse un peccato. Sapevo che sarebbe potuto essere un buon superG per me, perché sono molto migliorato in queste condizioni. Ci ho creduto e ci metto sempre tutto: un buon risultato fa sicuramente bene”.
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