Nel dopo prova arrivano le parole di Dominik Paris per il quale non vi è nessun allarme: “Ho studiato meglio la Kernen“. Si riferisce a quel maledetto passaggio che proprio non gli è mai andato a genio. bene o male tutti i discesisti hanno, almeno su una pista, un passaggio ostico.
Che non sanno mai bene come affrontare e superare al meglio. E Domme lì si è incastrato parecchie volte. Una specie di tarlo!
Il suo ritardo dai migliori, i effetti preoccupava un poco, ma lui spiega il perché: “Mi sono concentrato molto sul solito passaggio sulla stradina alla esse di Kernen, con la quale non ho un gran feeling, tuttavia penso di avere trovato un compromesso.
In vista della combinata, lo slalom di Wengen si addice abbastanza alle mie caratteristiche. Qui sono sempre stato abbastanza veloce fra i pali stretti, ma non velocissimo. Gareggerò comunque per giocarmi qualcosa di buono.
Non sto guardando molto alla classifica generale, quindi non mi interessa particolarmente quanto fanno i miei avversari. Mi concentro sulle gare e alla fine della stagione faremo i conti“.
Christof Innerhofer: “Sono felicissimo di questa seconda prova. Non è mai sicuro che dopo un infortunio sia possibile tornare veloce.
Io ci sono riuscito, avevo buone sensazioni durante la discesa e ho messo in pista ciò che avevo in testa. Ho fatto un buon miglioramento rispetto a due giorni fa. Credo di avere ancora del margine, penso di avere fatto un bel passo in avanti”.
Sul Lauberhorn Inner invece si è quasi sempre trovato bene. Alla perfezione nel 2013 quando riuscì a conquistarla. Domani comunque, tocca alla combinata alpina. Sperando che le condizioni meteo non cambino troppo in peggio, come sembra, per la discesa di sabato.