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Dominik Paris: “Che piacere raggiungere Gustav Thoeni!”

Dominik Paris: “Che piacere raggiungere Gustav Thoeni!”. L’Olympiabakken di Kvitfjell si conferma fonte di ispirazione per Dominik Paris, alla quinta vittoria della carriera dopo i successi in discesa del 2016, 2019, 2022 e di venerdì scorso, oltre al supergigante odierno. Il solo Kjetil Jansrud con sette successi ha avuto maggiori soddisfazioni del campione della Val d’Ultimo su questa pista, ma ciò non toglie il sorriso dal volto di Dominik

Oggi è andata molto bene – racconta Paris -, ho avuto buone sensazioni sin dalla ricognizione. Ero molto convinto perché il tracciato si presentava andante e bello da sciare, è un posto che richiede tattica, bisogna portare velocità dappertutto, sei avvantaggiato se sai come sapere passare su certi tratti.

E’ stato bellissimo vedere la luce verde al traguardo, mi è sembrato tutto abbastanza fluido e alla fine il cronometro mi ha dato ragione.

Era tanto tempo che non vincevo in supergigante, in questi anni ho fatto tanta fatica in questa specialità, ma sto ritrovando cattraverso il lavoro il giusto feeling”.

Le 24 vittorie in carriera gli permettono di eguagliare Gustavo Thoeni fra i plurivincitori di coppa. “Raggiungere il mio compaesano Gustavo è solo un piacere, Thoeni è un nome grandissimo in Italia, anche se lui ha vinto molto di più.

I nostri giovani stanno imparando a crescere, su queste piste fluide e senza pendenza eccessiva il gesto deve essere diverso”.

La proposta di intitolare a suo nome il tracciato lo fa sorridere:

“Non diventerà mai Parisbakken, c’è ancora qualcuno che ha vinto più volte su questa pista più di me. Piuttosto mi dispiace per la seconda discesa di sabato dove non sono riuscito a metterci del mio, forse perchè sia venerdì che oggi indossavo il pettorale 10, mentre ieri avevo il 14.

Scherzi a parte, ma finire la stagione con due vittorie è molto bello. Sono tornato al top, avevo iniziato la stagione preparandomi bene ma le prime gare mi avevano deluso.

Però abbiamo reagito, lavorando molto sui materiali per trovare le soluzioni adeguate. Sono ripartito quasi daccapo per riprendere fiducia, gara dopo gara ne sono uscito, dimostrando che posso di nuovo essere competitivo. Adesso andiamo alle finali con la fiducia massima, è diverso affrontarle con questi risultati. Troveremo una pista nuova, spero di capire subito come affrontarla”.

Le parole di Giovanni Franzoni, quindicesimo:

I consigli di Paris sono sempre preziosi, con questo sale bisogna essere più fluidi, cerco di imparare più possibile dai sui consigli. Con il lavoro tutto torna, nell’ultimo supergigante ero andato male, oggi le cose sono migliorate. Sto cercando di imparare anche in queste condizioni, in estate dovremo lavorare molto per consolidare la mia sciata”.

Cristof Innerhofer, ventottesimo, conquista i punti sufficienti per gareggiare nelle fin ali di specialità a Sun Valley:

“Anche stavolta sono stato qui a soffrire come negli ultimi due anni, dove sono stato escluso all’ultima gara prima dell finali, stavolta ce l’ho fatta. Ho cominciato bene, poi due errori mi sono costati tanto nel tratto finale. Il distacco non è elevato ma su questa pista ogni minimo errore lo paghi”.

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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