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Dominik: “Che felicità, sono 4 anni che mi porto dietro quei maledetti 2 millesimi”!

Dominik: “Che felicità, sono 4 anni che mi porto dietro quei maledetti 2 millesimi”!
Eh sì, può proprio dirlo, quei due maledetti due millesimi che a Pyeongchang gli tolsero la gioia del bronzo. E oggi, dopo 4 anni di cattivi pensieri Dominik Fischnaller può finalmente buttarsi quell’episodio alle spalle!

La terza medaglia italiana a Pechino la firma Dominik Fischnaller, carabiniere proprio come Armin Zoeggeler. Un bronzo nel singolo conndedica al cugino Kein costretto a rimanere isolato per aver riscontrato la positività al covid e al suo mentore Armin

Qui la sua ultima run con le immagini di Eurosport

Ed ecco le prime parole di Dominik Fischnaller dopo la gara:Una grande liberazione per tanti motivi. È stata una settimana veramente difficile quando hanno trovato mio cugino Kevin positivo al coronavirus, perché ho avuto paura come tutta la squadra.

Mi è mancato averlo al mio fianco durante la gara, perché con lui posso parlare e mi capisce più di tutti e a lui dedico la medaglia. Due bellissime manches senza errori, anche se la terza sono stato un po’ lento all’arrivo.

Nella run decisiva ho messo in pista tutte le energie residue perché mi son detto che avrei preferito arrivare decimo piuttosto che quarto. Nella mia testa quei due millesimi di PyeongChang son sempre stati lì per gli ultimi quattro anni, e adesso finalmente posso lasciarli alle spalle“.

Zoeggeler sembrava più felice di me? Ovviamente sentiva anche lui tanta pressione. Sappiamo quanto vale una medaglia olimpica

Armin Zoeggeler: “Una medaglia importantissima perché Dominik si è meritato questo risultato. Quattro anni fa è stato veramente sfortunato perché avrebbe avuto la possibilità di salire sul podio e ha lavorato moltissimo, così come tutto il team e i tecnici, per questa gioia che si è veramente meritato.

Siamo un bel gruppo, una bella squadra, molto legati e vincere una medaglia da tecnico è molto diverso che farlo da atleta. Lui ha tutto il talento e la capacità di un atleta modello, sono certo potrà fare ancora di più”. Dominik: “Che felicità sono Dominik: “Che felicità sono

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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