Aleksander Kilde si è preso la rivincita su Odermatt dopo il Superg a Wengen di ieri. Il norvegese è stato sinomino di perfezione nella discesa di recupero di Wengen. È partito mettendo il tempo di Feuz, in quel momento leader, nel mirino riuscendo a mantenere alta la velocità lungo tutti i 4,5 km del tracciato. Linee precise al millimetro e cronometro fermato a 1:42,42.
Scendere dopo Kilde non era facile. Apparentemente anche Marco Odermatt è stato prefetto. I suoi piedi, che riescono a percepire tutte le ondulazioni, gli hanno evitato qualsiasi errore. È partito con qualche tentennamento accusando 16 centesimi al primo intermedio che non è più riuscito a recuperare nonostante la buona velocità. Per il fenomeno elvetico la gioia è però sempre più incontenibile così come il pubblico e non solo quello locale. Tutti stravedono per questo ragazzo che a soli 24 anni sta monopolizzando la Coppa del mondo.
Beat Feuz, a secco di successi in questa stagione, ma già trionfatore in tre occasioni sulla pista elvetica, ha confermato il feeling con questo pendio. Sperava sicuramente in una vittoria ma oggi contro i due atleti più in forma, Kilde e Odermatt, non era impresa facile. Si è fatto comunque un regalo, il terzo posto, per la nascita oramai prossima del secondogenito.
La curva Kernen S era sicuramente uno degli snodi cruciali. Dominik Paris lo ha capito e gara dopo gare riesce a interpretarlo al meglio. Ha commesso qualche sbavatura nei passaggi dove occorre massima precisione. Ha pagato una condizione fisica che non è ancora al 100%, ma la sua prova lascia buone sensazioni per la discesa, lunga, di domani. «Non è bastato quello che ho fatto. Ho preso dei rischi provando di tutto ma non è andata. Ho fatto bene in alto ma in basso devo pensare a qualcosa di diverso perché non sono riuscito a essere efficace. Domani è un altro giorno e la pista più lunga renderà la gara completamente diversa».
Christof Innerhofer aveva fatto ben sperare dopo le prove. L’altoatesino ha sciato magnificamente nella prima parte del tracciato portandosi addiritura la comando. Poi un errore nelle due singole con la linea bassa e gli sci fuori dalla linea migliore. Alla fine ha pagato oltre un secondo da Kilde ma può dirsi soddisfatto perché a tratti si è visto l’Inner migliore.
Vincent Kriechmayer, nonostante la mancanza di prove, è sceso regolarmente con il pettorale numero 7. Una discesa precisa nella parte iniziale. Nella parte di pista dove gli sci vanno lasciati correre però ha pagato. Non è Feuz e i decimi si sono accumulati. Il mancato acuto spegnerà le polemiche per un episodio che però ha creato un precedente.
Matteo Marsaglia ha preso dei rischi attaccando nella parte iniziale ma ha pagato la bassa velocità nella S che gli è costata decimi di ritardo con il passare dei metri nel piano. Il distacco finale di 1:80 è in buona parte dovuto a quel passaggio.
Mattia Casse sta mancando in continuità di rendimento in questa stagione. La delusione di ieri lo ha motivato permettendogli di portare a casa qualche punto.
La partenza, in questa gara di recupero, è stata ribassata di 45 secondi, proprio come nelle prove, per salvaguardare le forze degli atleti che domani saranno impegnati nuovamente su queste nevi nella discesa libera ufficiale, quella più lunga del calendario. Comunque i 4,5 km sono stati sufficienti per confermare i valori. Kilde e Odermatt sono i più in forma. La pista giorno dopo giorno è divenuta più bella con il ghiaccio che è «venuto fuori», non perdiamoci lo spettacolo di domani perché potrebbero esserci sorprese.