Pazzesco a Kvitfjell, la discesa è di Cameron Alexander che vince con Niels Hinterman!
Indubbiamente l discesa più pazza del secolo! Incredibile quello che è successo a Kvitfjell con la vittoria condivisa dall’elvetico Niels Hintermann e dal canadese Cameron Alexander, nome sicuramente sconosciuto anche dai più appassionati.
Quando Mayer, Feuz e Kilde già si stavano preparando al trucco per il podio, arriva l’elvetico Niels Hintermann che col 17 imbrocca la giornata giusta per vincere la sua prima discesa di Coppa del Mondo, la seconda in carriera dopo quella discussa combinata di Wengen 2017. Ma le sorprese nella stazione norvegese non erano finite lì, perché in maniera assolutamente clamorosa, col pettorale 39 piomba sul traguardo il canadese Cameron Alexander con lo stesso tempo di Hintermann.
È chiaro che la pista si stava velocizzando perché col 44 il tedesco Simon Jocher realizza il settimo tempo! E col 48 il nostro Guglielmo Bosca riesce a realizzare quasi sempre le migliori velocità ottenendo la nona posizione, la sua migliore in carriera, primo degli Azzurri! Grandiosa anche la prova di Nicolò Molteni che col 54 di pettorale, alla sua terza gara di Coppa, conquista la 14esima piazza!
Un epilogo davvero incredibile e inaspettato. Hintermann era andato in luce verde nel tratto centrale dove si risolveva la gara e su una pista priva di difficoltà particolari si è messo giù in posizione portando i suoi Atomic alla vittoria con 12 centesimi su Matthias Mayer, 19 su Beat Feuz e 20 su Aleksander Aamodt Kilde. Proprio così, 4 atleti in due decimi. Senza volerlo ha dato una mano al norvegese nella classifica di specialità. Ma il canadese Alexander ha avuto un finale irresistibile quando perdeva solo 2 decimi nei precedenti parziali. Proprio qui nel 2020 il 24enne canadese nel 2020 aveva ottenuto la sua migliore prestazione di sempre con un decimo posto.
Dove le speranze di Dominik Paris si sono quasi irrimediabilmente allontanate. Oggi il velocista della Val d’Ultimo ha portato a termine la solita ottima performance, ma davanti a lui ci sono i migliori della specialità. Questione di pochissimi metri su una pista priva di difficoltà tecnica, quasi totalmente dedicata alla pura scorrevolezza. Dove non si poteva sbagliare nulla, perché anche il minimo sbuffetto di neve si pagava a caro prezzo.
Domme ha sciato bene, ma atterrando dai due “saltini” qualche grattatina di troppo ha contribuito a costituire i 7 decimi di svantaggio che ha pagato al leader di classifica, finendo decimo. Stesso identico discorso per Marco Odermatt che già alla vigilia aveva dichiarato di non essere riuscito a identificare un tratto della pista dove poter fare la differenza. Davanti a Dominik anche il francese Johan Clarey che è sesto a 45/100 e l’austriaco Daniel Danklmaier a +0,61.
In vetta alla classifica di specialità la lotta si fa sempre più interessante perché con l’impresa di Camerun Alexander, Beat Feuz ritorna dietro a Kilde che ha 490 punti, tre in più dell’elvetico, con Mayer terzo a 462 punti. Sembrerebbe un gioco a tre perché al quarto posto Marco Odermatt, oggi solo 15esimo, insegue a 419 punti contro i 382 di Dominik.
Fuori dai trenta tutti gli altri: Matteo Marsaglia, 31° +1″46. In una classifica cortissima con distacchi limitati, con un gap di 1″68 Mattia Casse è solo 38° e Christof Innerhofer 43° +1″92, quest’ultimo con un ginocchio sinistro gonfio come un melone! Nessun giro di prestazione per Emanuele Buzzi che ancora non riesce a cambiare marcia: +2″74 il suo ritardo.
Mattia domani dovrà superarsi per riuscire a qualificarsi per le finali di Courchevel. Con una gara così pazza, ha perso la 25esima piazza scendendo in 28esima a 9 punti dal tedesco Ferstl che occupa appunto l’ultima posizione utile per andare in Francia.
In pista anche Kjetil Jansrud, +2″10. Domani col 31 la gara si fermerà per qualche minuto per dedicare al campionissimo norvegese il giusto applauso, che è riuscito a tirare fino a qui, nonostante l’infortunio di inizio stagione, per vivere questa emozione. Con la soddisfazione di essere riuscito di partecipare anche ai Giochi di Pechino. Pazzesco a Kvitfjell la
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