era una splendida festa, una splendida gara dinnanzi a uno splendido pubblico, imperterrito nel suo tifo nonostante i dieci gradi sotto lo zero. Il norvegese Kilde al termine di una prova perfetta aveva colto di gran lunga il miglior tempo davanti al sempre presente Max Franz e a Beat Feuz. Mancava però la discesa di Svindal l’unico forse ancora in grado di spostare le sorti della gara. Prima di lui in pista c’e L’elvetico Marc Gisin fratello di Michelle e Dominique. Una famiglia votata allo sci, una famiglia di talenti. È incredibile quello che è successo all’imbocco delle Gobbe di Cammello. Si vedono le code che incrociano un poco. Quasi gli sci si agganciano tra di loro. Una dinamica stranissima, Di fatto il volo è inevitabile. Marc diventa una pallottola che sibila nel cielo. Poi il primo schianto sulla seconda gobba. Il rimbalzo e ancora un secondo volo che si esaurisce sulla terza gobba. La velocità sfiorava i 120 km/h, l’airbag non si apre perché Marc aveva deciso di non indossarlo. E ora è lì sdraiato e immobile, probabilmente privo di sensi. Nel giro di tre minuti l’elicottero è già lì a soccorrerlo. Viene trasportato all’ospedale di Bolzano.
Non resta che pregare. La gara riprende e non accade poi nulla con Svindal che sbaglia come molti. Paris dice che è colpa del vento subentrato dopo i primi. Inter si trova alle sue spalle nel secondo foglio della classifica. È la terza vittoria in carriera per Kilde che sali per la prima volta sul podio proprio qui quando arrivò terzo su un podio assieme a svindal e Jansrud.
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