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DH Gardena: Kilde e Odermatt festeggiano, poi scende Bryce Bennet…

Come spesso è accaduto nell’antica storia della Saslong, quando pensi che la gara si sia ormai configurata, scende un atleta di secondo/terzo rango che si prende la gara. Non un atleta qualsiasi, ma quel Bryce Bennet che, mentre Alexander Aamodt Kilde e Marco Odermatt stavano quasi per festeggiare, nel 2021 conquistò la sua prima e unica vittoria della carriera. A distanza di due anni, mentre  rieccolo sul gradino più alto del podio in una classifica cortissima. Kilde è secondo a 3 centesimi e Odermatt terzo a 5, con tutta la rabbia del francese Nils Allegre che ormai pensava di aver conquistato il suo primo podio della carriera col suo minimo ritardo di 10 centesimi da Kilde.

Non si è trattato però della solita Saslong perché privata dei primi 30 secondi di gara. Così ha deciso la giuria, per non massacrare le gambe dei velocisti impegnati qui anche domani e dopodomani (e alcuni anche in Badia per i 2 giganti) e per poter sistemare a dovere la prima parte, rovinata dal brutto tempo di ieri.

La gara è rimasta in allerta podio per un bel po’: col 44 l’austriaco Stefan Babinsky si è infilato al sesto posto, appena davanti a un ritrovato francese Matthieu Bailet che si infortunò in prova a Bormio nel dicembre scorso, settimo a 41/100, a sua volta davanti all’austriaco Marco Kohler, ottavo a 42/100.

Fuori dai dieci l’Italjet, anche se i nostri non hanno sciato così male. Certo nessuno ha saputo superare il tratto tecnico senza errori, ma la classifica, con distacchi così contenuti, li ha penalizzati:

11esimo Dominik Paris a +0.52, 12esimi a pari merito Mattia Casse e Christof Innerhofer a +0,54, 15esimo Florian Schieder a +0,59. Forse qualche chance di podio in più le ha avute Mattia che era davanti ai primi due, ma ha sbagliato andando largo all’uscita della curva del lago con una leggera rotazione che l’ha costretto ad allargare troppo la linea. Più regolare Domme ma se ha perso la gara lo deve a un’interpretazi0ne non perfetta in quel tratto di curve. Inner è stato il migliore dei nostri nel tecnico ma ha perduto 3 decimi nel tratto conclusivo, forse per averlo affrontato con una linea leggermente ampia. Poi 19esimo Guglielmo Bosca (+0.69), 36esimo Benjamin Alliod al debutto a soli +1″08, 41esimo Pietro Zazzi (+1″28) e 49esimo Nicolò Molteni (+1″55)

Potevano essere le condizioni ideali per Marco Schwarz ma l’austriaco ha proprio sbagliato tutto nelle parti dove avrebbe potuto fare la differenza. Con +1″09 non è nemmeno nei trenta! Deludente anche Vincent Kriechmayr (17esimo) apparso in ritardo di condizione fisico-atletica.

In aggiornamento

LA CLASSIFICA DELLA DISCESA

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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