Sulla Saslong ci sono atleti che hanno sempre un feeling particolare: Max Franz ad esempio, primo due anni fa e terzo l’anno scorso, o l’americano Steven Nyman, vincitore nel 2014 e terzo nel 2016 o Aksel Lund Svindal, primo nel 2015, secondo nel 2016, trionfatore nel 2017. Ecco questi qui andranno sempr ebene perché, idnipendentemente dallo stato di forma, riescono a entrare in pieno feeling con la neve, con il tracciato, con il clima. Secondo Dominik Paris i favoriti sono proprio loro. “Oggi meglio, tira un po’ la neve oggi un po’ più dura, molto aggressiva. I due favoriti sono quei due davanti di oggi. Gli americani qui vanno sempre a mervilgia, ma lo stesso Max”.
Christof Innehofer: pista più lenta oggi, passaggi diversi rispetto a ieri, come quelle due o tre porte prima del Ciaslat. Pensavo si andasse più veloce, per questo in quel tratto sono stratto troppo stretto di linea. Ma nessun problema comunque nella scelta delle traiettorie. Ho provato a fare qualcosa di diverso e di simulare situazioni che potrebbero verificarsi in gara. Ad esempio se sabato dovessi arrivare lungo sul Ciaslat, ora so che reazione si verificherebbe. E’ da 10 anni che la faccio sempre allo stesso modo, oggi ho provato a cambiare. Pettorale? Quello che mi danno, mi danno, non mi faccio pensieri, né per il risultato che posso fare né per il pettorale che avrò“. Emanuele Buzzi: “Male in queste prove, non sono per niente soddisfatto. Non sono riuscito a trovar eil giusto feeling con la neve e la pista. Se non altro sto bene fisicamente e gli allenamenti nei giorni scorsi sono andati bene, quindi penso positivo per la gara. Che sarà un’altra cosa!” Emanuele ha fatto segnare un ritardo di +4″97.
Davide Cazzaniga ha tagliato il traguardo a +8″08, mentre molto meglio è andato Mattia Casse + 3″26, meno bene di Werner Heel che ha chiuso a +2″77. Il ritrdo di Matteo Marsaglia supera i tre secondi: +3″37. E’ 5 secondi netti infine, il ritardo fatto segnare da Alexander Prast, mentre Florian Schieder ha concluso a +5″82
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