Gare

Così Sciare magazine raccontava la prima vittoria di Marcel Hirscher

Il 12 dicembre alla vigilia del gigante di Val d’Isère che poi avrebbe vinto Marcel Hirscher, era stra felice per il quarto podio della carriera appena conquistato in super combinata perché il suo obiettivo stagionale era stato già raggiunto. “Per questo e per il prossimo inverno il mio sogno era di continuare a sciare per divertirmi cercando di salire sul podio almeno una volta a stagione per qualificarmi alle Olimpiadi nel 2010 e ai mondiali nel 2011. Ho solo 20 anni devo crescere con calma, l’importante è migliorare per diventare sempre più costante. A 22 anni sarò maturo al punto giusto per vincere”.

Piani saltati ma stupore illimitato per questo giovane fenomeno che gli austriaci considerano il nuovo Benni Raich visto che come lui è stato capace di salire sul podio di coppa giovanissimo. Raich a vent’anni compiuti lui addirittura prima, a 19 anni in slalom per due volte nel finale della stagione 2000/7008 e sa andare forte sia in gigante che in slalom cavandosela anche nelle discipline veloci utili per raccogliere punti in combinata e puntare in futuro alla coppa generale.

Marcel Hirscher è nato il 7 marzo 1989, vive nella zona di Salisburgo (come Mair e Walchhofer), è appena uscito dalla categoria juniores, ma una saggezza rara per un atleta della sua età.

Lo scorso mese di marzo a Garmisch, quando ai Mondiali junior battuto in SuperG e in gigante da atleti del tutto sconosciuti in coppa del mondo, anziché fare il divo e trovare scuse, ammise di aver perso da atleti molto forti di aver imparato molto di più tra quelle sconfitte che da ogni altro risultato.

Come molti sciatori Hirscher deve moltissimo al padre, maestro di sci, che ha plasmato la sua tecnica. Una tecnica molto particolare come lui stesso ammette:

“È speciale, molto aggressiva, io non ho un modello da seguire, cerco però di prendere il meglio da ogni avversario. Dei grandi che vincono come Raich, vorrei avere la regolarità e la capacità di usare il cervello quando in gara si devono affrontare passaggi particolarmente difficili.

Guardo spesso il video e so di dover imparare ancora tanto come detto solo fra due anni sarò pronto per puntare davvero in alto”.

Saggio davvero come Raich il suo modello: ”Quando ero bambino anche Hermann Maier era un mito per me ma Benni è davvero il mio più grande idolo, anche perché avevo 10 anni quando lui ha iniziato ad andare forte in Coppa del Mondo. E in Austria tutti parlavano di lui come di un grande star, quello che ora dicono di me definendomi il nuovo Raich”.

Dal canto suo Raich considera Hirscher un grande atleta dal punto di vista tecnico e soprattutto uno Con la testa giusta, da vincente, perché non si accontenta mai e guarda sempre avanti.

Marcel ha una forte personalità e le idee molto chiare anche sul modo migliore per allenarsi in estate: “Mi tengo in forma facendo altri sport, arrampicata e soprattutto motocross che mi piace moltissimo, tanto che il mio sogno è di poter un giorno è venire a girare sulle piste in Italia, quando avrò smesso con lo sci fare anche qualche gara”.

“Non mi piace correre e non mi piace andare in palestra. Con le macchine alleno solo la parte alta del corpo, busto e braccia. Un lavoro indispensabile per stabilizzarsi ed evitare danni gravi in caso di caduta”.

Parlando dei rapporti con i compagni di squadra ben più vecchi di lui Marcell è molto diplomatico: “Alle gare di gigante divido la camera con Philipp Schoerghofer, a quelle di slalom con Wolfgang Hoerl, hanno sei anni più di me e interessi molto diversi. Loro pensano a costruirsi la casa per mettere su famiglia io da questo punto di vista vivo ancora nel mondo dei sogni. In ogni caso in squadra c’è un’ottima atmosfera io sono molto orgoglioso di far parte di questo gruppo

About the author

Maria Rosa Quario

NINNA QUARIO È nota nel Circo Bianco per aver fatto parte della “Valanga Rosa” tra il ’78 e l’86. Milanese doc, da tempo si è trasferita a La Salle, in Valle d'Aosta. Ha conquistato 4 vittorie in Coppa del Mondo e un totale di 15 podi, tutti in slalom, oltre a una “bella” collezione di piazzamenti nelle gare a medaglia: 4° posto all’Olimpiade di Lake Placid 1980 (a 3/100 dal bronzo), 5° al Mondiale di Schladming 1982 (era in testa a metà gara) e 7° ancora ai Giochi, a Sarajevo 1984.
Dopo il ritiro dall’agonismo, nel 1986, si è dedicata al giornalismo e collabora con Sciare dal 1999.
Per la nostra rivista è stata a lungo la depositaria di tutto ciò che riguarda l’agonismo e ha seguito anche il programma test, in particolare i Test Junior. La sua lunga carriera giornalistica (ha collaborato anche con il quotidiano Il Giornale e con Infront Sports & Media seguendo da vicino quasi tutte le gare di Coppa del Mondo) si è interrotta nel 2022, quando ha deciso di cambiare vita per dedicarsi ad altre passioni.
Non ha però abbandonato del tutto la sua collaborazione con Sciare, per cui ora scrive in modo meno intenso e continuativo. E’ mamma di Federica Brignone, uno dei più grandi talenti della Squadra nazionale Italiana di sci alpino, e di Davide, suo allenatore dal 2017.