E con Pampeago finisce la Coppa, come lo scorso anno è lo sci club Guastalla a organizzare le Finali. La conferma di una capacità organizzativa superiore, di un gruppo che riesce a richiamare più atleti di qualunque altro. Certamente anche Pampeago ha i suoi meriti con le sue piste perfette e gli uomini che le lavorano, tutto per renderci piacevole gare e soggiorno. Se qui ci sono più concorrenti che dalle altre parti la spiegazione è da ricercare sul “luogo”. Dello sci club Guastalla ho parlato ampiamente lo scorso anno ma credo sia indispensabile ricordarne l’impegno, anche per il sociale perché buona parte del ricavato va all’Associazione Italiana Ricerca sul Cancro. Troppi per essere citati tutti quelli che si occupati di sfamare i 300 concorrenti, dall’antipasto al dessert (anche la grappa), non è mancato niente, qualità certamente da buongustai e zero tempi d’attesa. Hanno reso possibile il party, la pasta: JOLLY SGAMBARO, i sughi: MUTTI, i prodotti da forno: C.R.M – GRISSIN BON, il formaggio: PARMIGIANO REGGIANO, le grappe della distilleria PAOLAZZI, i dolci: SBRISOLONA “BORSELLI”- HERO – S. MARTINO, Ciccioli: GRAZZI, salumi: CASA MODENA – TITO SPEK, poi GRANDI PASTAI ITALIANI, VALTARO SOTTOLI, MEGGLE, vini: SPALLANZANI, ALIANTI e PEDRAZZINI, CAFFE’ CAGLIARI, Sorbetto: POLENGHI, dolciumi: HARIBO- FRUITELLA – RICOLA e frutta MELINDA. Un doveroso spazio per la Presidente del Guastalla, Monica Della Salda, il coordinatore (e tanti altri incarichi) Carlo Rodolfi, il direttore dell’ufficio Roberto Martignoni, l’addetta ai pettorali Laura Ligabue e la responsabile delle premiazioni Cristina Baiocchi, mi perdonino gli altri. Non mi dimentico di parlare anche degli atleti è che quando trovo che tutto funziona bene mi perdo a ricordarlo. Le gare, riassunto dei numeri per dare più valore ai vincitori, SuperG = 177; Gigante = 282; Slalom = 134. Ricordo che il gigante era anche valido per assegnare il titolo Italiano della specialità, perché recuperava quello di Falcade annullato per nebbia, perciò i vincitori del gigante nella sottostante tabella sono anche “CAMPIONI ITALIANI”. Dopo la doverosa menzione di Gesumina Suster, Anna Fabretto Martinelli e Marcella Castellano fra le donne e per gli uomini V’invito a leggere la tabella con riferimento i B12 e B11, perché questi con la loro partecipazione e i loro risultati danno un valore in più e ci danno la speranza di poterli imitare. Gli assoluti delle tre gare, Gruppo C, se c’è Patrizia non c’è storia, mi riferisco alla Spampatti naturalmente, a Falcade aveva vinto il titolo Italiano in Slalom e in superG, qui ultima il tris con il gigante. Poi, spigliata e sorridente Chiara Pedroni, l’assoluto in SL e SG e seconda in GS. Francesca Mattioni, alla quale sarà fatto divieto di assenza alle gare del prossimo anno, secondo tempo in SL e terzo in GS non c’era nel SG. Brave Irene Zanetti e Monica Collesei, secondo e terzo tempo del SG. Doranna Melegari è appena fuori dal podio assoluto in GS, ma vi sale con il terzo tempo dello slalom. Gruppo B, due specialisti Markus Steiner e Hubert Baumgartner, il primo domina SG e GS, il secondo lo slalom, incontenibili e inavvicinabili. Il massimo livello fra gli “umani” è rappresentato da Franco Maggiorelli il SG, Gianni Ursich in Gigante e Corrado Canonico nello slalom, quando le classifiche sono lunghe, il merito è più grande. Terzo assoluto in SG è Alfonso Deville, trentino NC, ma non ha dimenticato come sciare in velocità. Parlando di grandi non poteva mancare Hermann Oberlechner, “solo” quinto in SG, è terzo in GS e SL. Meritevole di citazione Paolo Baroni, quarto in SG e quinto in GS. Qualche problema a essere presente, fa solo il gigante ma chiude con un ottimo 4° tempo, è Karl Messner dell’ASE Catinaccio.
Poi, nello slalom, abbiamo Gianluca Porta con il 4° e Helmuth Ladurner (lo sponsor delle mele nella gara dell’Alto Adige) quinto. Arriviamo al Gruppo dei migliori tempi in assoluto, sono anche i più giovani e vederli sciare è uno spettacolo. Anche in questo Gruppo due atleti emergono, sono Günther Plunger e Oskar Pramsohler. Günther aveva vinto il gigante ma nello slalom è incontenibile, la sua superiorità è nettissima e il distacco sugli altri è impressionante. Oskar non fa lo slalom ma in SG fa l’assoluto e in Gs è terzo confermando la sua posizione sempre fra i migliori in assoluto. Con il secondo tempo assoluto tre nomi diversi nelle tre specialità, inizia Andrea Gajer in SuperG, sarà primo nella seconda gara e 5° in GS, poi Mauro Dionori, grandissimo in gigante dove realizza il miglior tempo nella prima prova e Günther Stockner con due perfette prove nello slalom, era arrivato quarto in SG. Tra i migliori non poteva mancare Egon Kaser, terzo tempo in SG. Condizioni perfette, regolarità eccezionale per Daniele Bernardi sempre tra i migliori, inizia con il 5° in SG, poi sale al 4° sia in gigante sia in slalom, forse il più completo, se ci fosse avrebbe senz’altro vinto la combinata. Due toscani al vertice dello slalom, Mauro Lapucci, con due belle prove e il terzo gradino del podio assoluto e David Corcos, sempre più costantemente al vertice delle classifiche, dopo l’infortunio di qualche tempo fa. C’è un’altra tabella in questo pezzo, la più importante a questo punto, è la Classifica finale della Coppa Italia, quella che fa il rendiconto della stagione, l’impegno di chi ha voluto esserci e c’è riuscito, onore al merito. Ci sono stati 1.084 atleti nelle classifiche delle 34 gare disputate (erano 52 in calendario) con un totale di 3.118 presenze, reali presenze, non figurano i non partiti e i non qualificati. I 51 della tabella sono i migliori di quelli che ci sono riusciti, l’hanno voluto, si sono impegnati, capacità e fortuna li hanno premiati, ricordiamoci che molte sono le componenti che portano al successo in un torneo a tappe rispetto al singolo evento, ma chi vince le ha vinte tutte, fortuna compresa. Con 18 gare annullate rientrare nell’obbligo dei sei risultati, uno dei quali di slalom o superG, non è stato facile in tanti, ci hanno provato, questi sono i migliori, certamente quelli che hanno vinto lo sono e lo hanno voluto, quelli che potevano e non ci sono possono solo recriminare.
Capitolo a parte per chi non ha potuto farlo, credo di essere fra coloro che più si rammarica che lo sci sia uno sport costoso e impedisca a talenti naturali di potersi esprimersi come meritano. Quasi superflua quest’ultima parte, dedicata alle Società. Talmente netta la superiorità dello sci club Marzocco da annichilire gli avversari, più del triplo i punti riferiti al secondo, questa Società è un esempio per compattezza per il grande valore agonistico dei suoi atleti perché non si accontenta di esprimere i numeri ma mette in campo qualità di alto livello e con questa sono nove volte che vince la Coppa. Segnalo con piacere che un altro club Toscano raggiunge il vertice della classifica, è il Pratoplay, nato dalla fusione di alcune Società a testimonianza che l’unione fa la forza. Fra le dieci Società premiate vi sono tre delle Alpi Centrali, due della Valle d’Aosta e dell’Alto Adige e una Trentina, si nota la mancanza dei Veneti e si spiega con i problemi di neve quella dei Piemontesi.
Questo è anche l’ultimo numero della stagione e da qui Vi porgo il mio saluto e il ringraziamento per la condivisione che ho con Voi del piacere di praticare questo bellissimo sport. Dopo i SALUTI, gli AUGURI di una bella estate e l’appuntamento, più in forma che mai, per il prossimo anno. Ci leggiamo sul numero di Sciare Magazine del 15 ottobre, ciao Enrico.
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