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Continuiamo a volare, Brignone e Goggia a Valanga Rosa… Khutor

Continuiamo a volare perché con Federica Brignone e Sofia Goggia è ancora Valanga Rosa… Khutor a

Uno successo che Federica si è meritata grazie a una prima e ultima parte inimitabili. Nel senso che nessun’altra è riuscita a interpretarli in quel modo. Poi nella zona centrale stava per andarsene in paese, con lo sci esterno che se ne andava dalla parte opposta.

Invece, non si sa bene come, è riuscita a farlo rientrare sul binario giusto e a riprendere il viaggio verso il traguardo. In quel punto ha perso mezzo secondo. E se da lì al parterre non avesse costruito qualcosa di eccezionale, non sarebbe probabilmente nemmeno salita sul podio. Ha tenuto giù il piede laddove nessun’altra si è fidata.

È l’unico punto del tracciato dove Sofia Goggia non si è fidata mettendosi un poco di traverso. Aveva 3 decimi di vantaggio su Federica, ma al traguardo si legge un +22 in rosso. Però, che andare ragazzi… Su una pista opposta a quella di Bansko, Sofi ha ritrovato la sua capacità esclusiva di tenere le spatole degli sci verso il basso, indipendentemente dagli angoli. Considerando poi che quella caviglia infortunata a Bansko non è che sia guarita completamente.

Poteva anche vincere ma si è trovata alle spalle di una Federica Brignone che in questo momento non la batti anche se le spari.

Sono quelle magie agonistiche frutto di un mix tra tecnica e mentalità che quando ti colpiscono ti trasformano in wonder woman.

Certo è che se l’allenatore di Tina Weirather, tracciatore della gara, non avesse disposto le porte a modello di Fede, forse saremmo qui a commentare un altro podio. Su una pista piatta come l’orizzonte avrebbe dovuto favorire le qualità di scorrevolezza della sua ragazza. Invece ha voluto far girare al massimo le atlete. Quindi, grazie!

Assieme alla coppia Azzurro è salita sul podio anche l’elvetica Joana Haehlen, terza a +0,34 da Brignone, 8 centesimi più veloce della sua compagna di squadra Corinne Suter.

Le altre Azzurre invece sono state troppo fallose, Elena Curtoni è 13esima a +1″62, appena davanti a Francesca Marsaglia, 14esima a +1,86. Fuori invece Nicol Delago.

La neve dopo le prime venti se n’è praticamente andata a quel paese. Sotto quella pioggerellina continua, si è formato sulle linee uno strato scivoloso difficilissimo da affrontare.

Sì ora possiamo dirlo, andare a Rosa Khutor ne è valsa la pena!

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).