"E’ stata una bella gara, io ce l’ho messa tutta ed è arrivato il quarto posto – dice Alessandro Pittin dopo l’impresa quasi completata -, certo il terzo fa la medaglia e il quarto non conta niente, però non è tutto da buttare via".
Il buon salto e il gran recupero sugli sci riportano all’Italia il campione che a Vancouver fu capace di conquistare la prima, storica medaglia nella combinata nordica. "Sono risalito velocemente e mi sono ritrovato al terzo posto – prosegue – a quel punto mi sono detto ‘perché non provare a riprendere anche i due davanti’ ci ho provato ma non avevo collaborazione e allora ho desistito per non sprecare energie. In ogni caso non ho mai forzato oltre il limite".
"Credo di aver perso la medaglia sull’ultima salita prima del traguardo, quando Kros è partito e Moan ha fatto da tappo ed è rimasto indietro. Si è aperto un buco che ho forzato per richiudere, ma il norvegese è arrivato prima alla discesa e mi ero già reso conto che i suoi sci erano più veloci dei miei. Non c’è stata storia, non sarei mai riuscito a passarlo sul rettilineo, quindi ho provato sull’ultima curva, ma lui mi ha chiuso. Ed è finita la gara".
"Avevo preparato molto bene questa gara dal trampolino piccolo perché sapevo di avere più chances. Dal trampolino grande mi sono allenato meno e non sarà così semplice ottenere una buona prestazione. Cercherò in ogni caso di fare del mio meglio".
Anche Lukas Runggaldier è contento. "Avrei firmato per un posto nei dieci per questa gara. Sono riuscito a saltare bene e anche nel fondo mi sono confermato. Stiamo bene e complessivamente è una bella prova di squadra. Sono contento per Alessandro che aveva bisogno di po’ di fortuna dopo tutto quello che gli è capitato. Credo che adesso si sia ritrovato".
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