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Chicco Pellegrino è 3° nella sprint di Lahti con Grond che gli cade sui piedi!

Federico Pellegrino torna sul podio a Lahti: il campione azzurro è terzo con brivido nella sprint in tecnica classica sulla pista che nel 2017 gli ha regalato il titolo iridato. Per Pellegrino è il podio numero 58 in Coppa del Mondo, il 43esimo in una sprint, il terzo stagionale a cui si deve aggiungere l’argento iridato di Trondheim. Un podio confermato dopo oltre un’ora di analisi e valutazioni da parte della giuria, per un contatto che ha coinvolto l’azzurro e lo svizzero Valerio Grond proprio sulla linea d’arrivo.
Pellegrino sul traguardo è alle spalle del “solito” Johannes Klæbo, vincitore sul francese Jules Chappaz, con lo svizzero Valerio Grond che cade proprio in prossimità della linea rossa.

La giuria però conferma l’ordine d’arrivo e così Pellegrino può festeggiare un nuovo podio finlandese il terzo nel massimo circuito, preceduto dal successo del 2018 e dal secondo posto dell’anno successivo, sempre in sprint a skating.

E c’è da dire per fortuna, perché Chicco ha già un cartellino sul groppone e un secondo giallo avrebbe fatto scattare la squalifica. La giuria ha valutato che pur arrivando da dietro, Chicco non ha cambiato corsia, ma è stato l’elvetico ad allargarsi troppo verso la direzione dell’Azzurro. Gli sci si sono incastrati con uno schiantoi abbastanza forte di Grond proprio sulla linea del traguardo.

Pellegrino ha raggiunto la finale soffrendo in batteria e ricorrendo al ripescaggio, per poi destreggiarsi alla grande in una complicata semifinale e raggiungere così il turno decisivo.

Davide Graz è riuscito a farsi largo nel tabellone principale ma si è dovuto fermare nell’ostico quarto che ha promosso Valnes e Chappaz; out nel turno preliminare Michael Hellweger, Martino Carollo e Simone Daprà.

La Coppa del Mondo della sprint è di Klæbo (927 punti) che domina la graduatoria su Erik Valnes (828) ed Edvin Anger (784), Pellegrino è sesto con 694.

L’influenza che ha fermato Amundsen consente quindi a Pellegrino di scavalcare il norvegese e portarsi sul terzo gradino provvisorio della classifica generale con 1458 punti dietro a Klæbo (2038) e Anger (1677) quando al termine della stagione rimane la sola 50km in classico di domenica. Seguono Valnes ad un solo punto di distanza (1457) e lo stesso Amundsen (1439).

La tedesca Coletta Rydzek riporta dopo quasi 24 anni la Germania sul gradino più alto del podio in una sprint precedendo in finale la norvegese Kristine Skistad e la svizzera Nadine Fähndrich.

Una generosa Federica Cassol dopo aver staccato il miglior tempo in qualificazione accede per la seconda volta in carriera in semifinale, la prima in questa tecnica.
Nel secondo turno però la valdostana si trova nel traffico e chiude quinta. Non si erano invece qualificate Caterina Ganz e Maria Gismondi.

La Coppa di specialità finisce quindi nelle mani della finlandese Jasmi Joensuu che precede Fähndrich e la svedese Maja Dahlqvist, Cassol è 26esima.

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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