Sulla pista delle Tofane di Cortina si è conclusa con lo slalom gigante, ultima prova prima delle finali di Garmisch, la tre giorni ampezzana. Il tracciato nella seconda manche si è presentato molto diverso rispetto alla prima, con porte da interpretare e neve aggressiva che porta via gli sci se si va troppo sugli spigoli. Continuità nell’azione, leggerezza e assetto centrale sono state le parole d’ordine per le due prove. Kathrin Zettel sembrava in pieno controllo nella prima manche dove aveva sciato con attenzione, senza prendere rischi ed era andata comunque in testa. Nella seconda però l’Austriaca si è trovata ad attaccare e ha sbagliato uscendo. Così Tanja Poutiainen, che aveva disputato un’ottima gara e attendeva nel parterre, si è trovata a vincere. La finlandese, già autrice di otto vittorie in Coppa del Mondo tra gigante e slalom, è tornata in forma olimpica. Alle sue spalle è giunta una sorprendente Viktoria Rebensburg. La sorpresa non nasce dal piazzamento bensì da quanta classe ha messo in pista la tedesca che, autrice di due gravi errori, è riuscita non solo a rimanere in piedi ma anche a lasciar correre gli sci al punto di salire sul secondo gradino del podio. Al terzo posto Kathrin Hoelzl che, dopo un avvio di stagione formidabile sino a Zagabria, è tornata a ottimi livelli e ha disputato una gara senza calcoli, tornando in testa alla classifica generale dello slalom gigante superando proprio la Zettel.
L’Italia c’è. Quando le cose vanno poco bene noi tifosi delle azzurre ci rifugiamo nel gigante e nello slalom, discipline sulle quali possiamo sempre contare. Manuela Moelgg e Denise Karbon, già certe di essere a Vancouver, hanno dato prova di buona forma lasciando ben sperare per l’appuntamento olimpico. La Moelgg è apparsa precisa con una sciata pulita e il quinto posto ha confermato la bontà della sua prova. Qualche rammarico per la prima manche che le ha precluso il podio e forse per la prima parte della seconda nella quale, su questa neve aggressiva, non si è trovata a proprio agio. Denise Karbon si è classificata sesta mettendo in mostra un ottimo feeling con la pista ghiacciata, tesi confermata della splendida progressione nella seconda parte della prima manche. Davanti a un tifoso d’eccezione, suo cugino Peter Fill, si è dichiarata soddisfatta della prova che è un buon punto di partenza in vista della preparazione per le Olimpiadi. Brutta prova per Federica Brignone, non qualificata per la seconda manche, che però può assimilare un insegnamento prezioso in vista delle Olimpiadi come pare aver fatto dalle prime dichiarazioni. Il quarto posto disponibile sembrava già assegnato a Nicole Gius (13ma) però la prova di Giulia Gianesini sembra aver cambiato la scala dei valori della compagine azzurra. La Gianesini ha dato il massimo mettendo in pista carattere e determinazione, si è classificata al nono posto e ora sembra poter prendere il posto della Gius nella selezione di atlete che andrà a Vancouver. Buona anche la prova di Irene Curtoni, dodicesima, dopo un periodo di mancate qualifiche.
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