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CdM Badia ’10: Blardone e Simoncelli, doppietta azzurra

Ci è mancato poco, davvero poco alla tripletta,  ma l’Italia sale comunque in cattedra grazie alla vittoria di Massimiliano Blardone, davanti al compagni di squadra Davide Simoncelli. E’ mancato all’appello solo Manfred, terzo dopo la prima manche, ma il francese Richard el’austriaco Raich hanno saputo far meglio di lui. 

Notevole il recupero di Benjamin Raich, addirittura fuori dai dieci dopo la prima frazione, oggi alle spalle del francese Richard, autore di un numero pazzesco sul muro di metà percorso., l’austriaco Hirscher, fuori dopo 20 secondi di gara nella seconda manche, dopo aver ottenuto il quarto miglior tempo nella prima. 
Entriamo in cronaca: 
Il trionfo nel catino della Gran Risa è atteso: scende Manfred Moelgg: ha 43 centesimi su Richard. Arriva all’intertempo con 3 centesimi di ritardo. Scia un po’ sulle uova, trattenuto. Si inclina molto e arriva all’ultimo intertempo a + 11 centesimi. Sul piano perde in una lunga e conclude a +33 su Richard in terza posizione, alle spalle addirittura di Benjamin Raich. 

Ecco allora Davide Simoncelli: all’intermedio ha 53 centesimi sul francese. Scende alla grande, molto sciolto, senza errori pur rischiando tutto. Mette gli sci di traverso con una manovra studiata. Al secondo intermedio il vantaggio sale a 783 centesimi. Sul traguardo conclude con 1 e 20 su Richard. Il trionfo assoluto. Ora solo Max Blardone può batterlo, ma il trionfo azzurro è sicuro. Ecco Max Blardone: prima parte con la solita grinta, non si risparmia e attacca mangiandosi i segni sulla pista. Buona la linea e il vantaggio si porta a 23 centesimi. la linea è perfetta, il rischio c’è ma è calcolato. Incespiaca nello stesso punto dove ha sbagliato raich e il vantaggio scende a 20 centesimi. Li porterà al traguardo? Sul pianone è perfetto e al traguardo vince con 43 centesimi: miglior tempo ancher nella seconda manche! Si sdraia, bacia la neve della Gran Risa. Ma è lo sci che si inchina alla sua grande impresa. L’Italia festeggia così una splendida doppietta: primo Blardone, secondo Simoncelli. L’ultimo uno-due fu dello scorso anno a Garmisch con la vittoria di Moelgg davanti a Rocca. il successo azzurro si completa con il quinto posto di Moelgg e il sestro di Ploner.

E’ destino, la Gran Risa dell’Alta Badia porta bene all’Italia. Che giornata! per Max si tratta di una grande soddisfazione soprattutto per dare ragione alla sua scelta di allenarsi da solo, abbandonando di fatto la squadra. Si è preso Ruschetti come allenatore e si è creato un suo team. Pagandosi trasferte, allenamenti, tutto. Oggi la ricompensa migliore!

Domani slalom speciale sempre in Badia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AL TRAGUARDO

Simoncelli: Son contento, due manche belle. Nella prima ho rotto una lamina , nella seconda benissimi. Complimenti a Max perché me ne ha date ancor più che nella prima quindi meritava di vincere:

Moelgg: molto bene sopra, poi ho preso qualche gradino a metà muro. e poi quell’erroraccio sul piano, senza il quale sarei andato sul podio. 

Blardone. "Finalmente, ci credevo, ci tenevo. Vincere è sempre più difficile, Ricordo ancora il 2005. Ringrazio allenatore skima e fans club. Oggi è la dimostrazione che quando si lavora bene i risultati arrivano. E’stata una scelta mia allenarmi da solo. Spero continui così. Non ci siamo potuti allenare nei giorni precedenti per questo la vittoria vale ancor di più.
 

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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