Casi di covid a Lake Louise, Markus Waldner: “Falso allarme, Beaver Creek confermato”.
Come se non bastasse il brutto tempo, il covid entra a gamba tesa e mette nei guai le prossime gare veloci. A Lake Louise sono risultati positivi (senza alcun sintomo) quattro atleti e tre tecnici americani, ma anche dalle parti dell’entourage austriaco si è verificato qualche caso.
Ci si chiede come sia possibile con tutti i controlli che la Fis ha messo in atto. Ebbene, un paio di statunitensi si sono sottoposti a tampone risultato negativo, ma poi sono tornati a casa per ripresentarsi a Lake Louise. A quel punto non si può più parlare di bolla. Ora che accade? Tranquilli, tutto rientrato.
Alla luce di quanto accaduto, infatti, la Fis è corsa ai ripari e domani sottoporrà l’intero entourage a un tampone supplementare.
Nel corso del pomeriggio gli atleti risultati positivi sono però risultati negativi a un ulteriore tampone tranne un allenatore americano. Si è trattato, dunque, di 8 casi di falsa positività.
Markus Waldner, capo della Coppa maschile, ha confermato: “Si corre sempre al limite, perché quest’anno non c’è più la bolla come l’anno scorso. Da un lato è un bene perché si torna alla normalità, ma può capitare che qualcosa vada storto. Quindi si tratta di un falso allarme“.
E allora a Beaver Creek si va. Ieri era partito il primo camion, oggi il secondo (vedi foto) con a bordo i materiali di tutte le squadre. Gli atleti si imbarcheranno, invece, a Calgary per atterrare a Denver. Via libera anche per le donne che potranno raggiungere Lake Louise.
Per un attimo si è temuto che saltasse tutto. Meno male, tutto rientrato.
Il programma di Beaver: prima i due superG, poi le due discese. Questo per andare incontro ai non discesisti puri che così avranno tempo per partire prima e preparare Val d’Isere. covid Lake Louise Beaver Creek