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Brignone pizzica il menisco. Tutto ok per Fantino

Un volo roccambolesco fa mettere le mani nei capelli a Claudio Ravetto che ha temuto il peggio, ritenendo fosse partita la tibia. Invece Federica Brignone si è rialzata accusando solo una gran botta e una fitta al ginocchio. Oggi gli accertamenti per verificare se il menisco ha subito una lesione. Il gioiellino azzurro che in questa fase è cresciuta moltissimo soprattutto in slalom, non fa drammi e a qualche ora dalla caduta sente il ginocchio scricchiolare sempre di meno. Federica sta anche cercando di trovare il miglior feeling con gli scarponi. Usa sempre Lange ma ha voluto sposare il modello nuovo che pare meno avvolgente di quello precedente. Ma si sa, lo scarpone per atleti di così alto livello è davvero una seconda pelle, per cui è necessario un po’ di tempo per trovare il giusto adattamento. Ecco perché in questa fase sta remando un po’ contro corrente in gigante, specialità che la scorsa stagione l’ha proiettata tra le "Lady" da battere. Perché non ritornare agli scarponi dell’anno scorso? "Fede ha la testa dura (da leggere in positivo) e quando prende una strada non torna indietro – dice Ninna Quario – "Non le va che le altre atlete usino il modello nuovo e Lei quello vecchio, pur consapevole che un tale cambiamento abbia bisogno di tempo, come è accaduto a Fanchini l’anno passato".

Nessuna preoccupazione invece dalle parti di Antonio Fantino. Lo abbiamo intercettato ieri sera ed ecco le sue parole: "ciao….qui tutto bene abbiamo iniziato ad allenarci oggi era il 4 giorno, il primo di Slalom, le condizioni sono molto buone perhè c’è un buon fondo quindi anche quando nevica si riesce ad allenarsi al meglio. Io sto bene, per ora non sento dolori quindi sono contento…mi sto allenando bene, se continua così riuscirò sicuramente a fare un ottimo lavoro!" . I due infortuni patiti nell’ultimo inverno sono ormai acqua passata, dunque le carte sembrano in regola per un attacco deciso verso i piani alti delle classifiche. 

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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