Dorothea Wierer torna a calcare il palcoscenico di Coppa del Mondo a distanza di un mese e cinque giorni nella sua Anterselva. La campionessa altoatesina ha collezionato l’ultima presenza sul circuito il 14 dicembre a Lenzerheide, con un 32simo nella sprint che non rende merito al talento e alla storia della quasi 34enne finanziera di casa, fermatasi per guarire definitivamente dalla serie di influenze che ne hanno minato il rendimento.
Venerdì 19 gennaio si ripresenterà al via della short individual, sulla distanza di 12,5 km (anzichè 15 km), con 45″ di penalità per ogni bersaglio centrato anziché 1′.
“Ho avuto quattro volte l’influenza, spero di non ammalarmi più da qui a fine stagione per cercare di entrare in forma – dice Dorothea -. In questa tappa non posso aspettarmi granchè, perchè sono cinque settimane che non gareggio e per dieci giorni sono stata completamente ferma, ricominciando la preparazione per gradi. Si tratterà soprattutto di un test agonistico. Leggo in giro commenti sulla mia eventuale ultima partecipazione ad Anterselva, ma non mi interessano granchè. So benissimo ciò che mi attende nei prossimi anni, non è certo questo ultimo mese a cambiare i miei programmi.
Qui si comincia con una short individual, personalmente non mi dispiace, perchè cambia poco rispetto al formato storico. E’ più strano che ci siano tre individuali all’anno: o se ne aumenta il numero, oppure è meglio non farne più. Nella short individual cercherò di agguantare la qualificazione per la mass start, si tratta di una situazione inedita: al momento sono ventinovesima nella classifica generale e devo guadagnarmi il posto, preferisco essere ottimista e pensare che, nonostante tutte le assenze in questo mese, sia ancora in quella posizione”.
Venerdì insieme a Wierer saranno presenti Samuela Comola, Michela Carrara, Rebecca Passler, Sara Scattolo (all’esordio assoluto sul massimo circuito) e ci sarà ovviamente Lisa Vittozzi, terza nella generale.
“Arrivo da una vittoria nella pursuit di Ruhpolding emozionante – spiega la carabiniera forestale sappadina -. Ho fatto fatica ad addormentarmi la notte successiva perchè è stata una vittoria difficilmente dimenticabile, contenta di avere vinto anche con un errore in più rispetto alle avversarie dirette. A Oberhof ero conscia di non avere la forma migliroe, non mi sono abbattuta cercando di fare il mio lavoro nel migliore modo possibille e a Ruhpolding ci sono riuscita.
Sono ad Anterselva per continuare a divertirmi, la short individual personalmente non mi entusiasma, accorciarla mi sembra inutile ma dobbiamo adattarci. Dal punto di vista tattico è come fare un’altro format, sicuramente c’è differenza con 2,5 chilometri in meno e una penalità inferiore”.
Giovedì 18 gennaio (ore 14.20) sarà invece il turno della short individual maschile
con Didier Bionaz, Elia Zeni, Tommaso Giacomel, Patrick Braunhofer e Lukas Hofer.
Spiega Giacomel, reduce dal secondo posto nella sprint di Ruhpolding: “Sto molto bene in qursto periodo, aspettiamo di fare bene nella tappa di casa che è molto importante per noi, speriamo di andare avnti in questa direzione. Non ho mai partecipato a una short individual, il ritmo sarà molto più alto rispetto ad una 20 km, siamo in quota e trovare il passo sarà più difficile. Si tratterà di una esperienza interessante, dopo le staffette toccherà alla mass start che una delle mie distanze preferite, conto molto su quel giorno”.
Didier Bionaz dopo tre podi stagionali nelle staffette, cerca il guizzo a livello individuale. “Correre davanti ai propri tifosi è sempre un’emozione particolare – spiega il valdostano -, sento di avere la potenzialità per ottenere un bel piazzamento in una delle due competizioni che ci aspettano. arriveranno tanti tifosi da casa, mi auguro di regalare loro un bel ricordo”.
Lukas Hofer è alla ennesima partecipazione nella tappa di casa, a quindici anni dalla prima apparizione. “Dopo un anno completo di stop e due anni in cui ho convissuto con i miei problemi fisico, già essere presente qui è una bella soddisfazione – racconta il carabiniere di San Lorenzo di Sebato -. Sono tornato in parte competitivo in una certa maniera, anche se me mi manca ancora qualcosa e se c’è qualche problema, è difficile da gestire subito.
Le cose stanno andando abbastanza bene, migliorerò con il tempo. La cosa importante in squadre è che i giovani stanno crescendo bene, sul campo siamo avversari ma alla fine facciamo parte di una squadra ed è bello quando i compagni ottengono bei risultati. La short individual non mi piace, si tratta di un format inventato soprattutto per esigenze televisive, sono vent’anni che disputo l’individuale sulla distanza classica, ma non possiamo farci niente”
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