Nella specialità più criticata gli Azzurri trovano una prima manche di ottimo livello dimostrando un bel gioco di squadra, perché sono in 4 nei top 23. Prendiamo come esempio proprio l’ultimo dei nostri, Giovanni Franzoni, 23esimo. Il 19enne bresciano è qui per fare esperienza perché non è ancora pronto fisicamente e tecnicamente per attaccare il podio.
Questo primo risultato lascia un bel segno. Speriamo che nella seconda saprà diventare anche una grande soddisfazione: “Una manche davvero difficile dice Giovanni – lunghissima e terreno impegnativo. Bel pendio tosto che non ti lascia un attimo, durissima a livello energetico. Ho combinato un po’ di pasticci nella parte centrale, mentre ho affrontato meglio il tratto finale. Nella seconda devo rischiare di più perché il livello è altissimo per cui servono ritmi elevati!“. Beh, dichiarazione di atleta che ha le idee già ben chiare.
Cambiamo il nome e prospettive, Giovanni Borsotti: “Una pista e un tracciato meravigliosi che purtroppo non sono riuscito ad affrontare bene. Ho incontrato fin da subito le prime difficoltà. Quando non trovi dalle prime curve il giusto feeling poi diventa un po’ tutto complicato. Nella seconda non ho niente da perdere per cui non mi resa che attaccare al massimo delle mie possibilità“.
È quello che farà anche Riccardo Tonetti: “La manche mi è piaciuta. Una pista bellissima con un tracciato tortuoso. Diciamo che mi sono parecchio divertito. Non ho sciato bene all’uscita del muro, quando cambiava la neve. Non sapevo bene come appoggiarmi. Nel complesso una prova discreta, anche se mi rimprovero di non essere riuscito a tenere giù il piede come avrei dovuto. Ho tante persone davanti ma il distacco è minimo, per cui vedrò di avvicinarmi il più possibile ai primi.“.
Infine Luca De Alpirandini che si trova difronte alla manche più importante della sua carriera. Una di quelle occasioni che non capitano tutti i giorni. Luca è secondo a 4 decimi ma nulla è scontato, anche perché Alexis Pinturault ha dimostrato di avere un passo nettamente superiore a tutti. E alle spalle di Luca ci sono due ossi duro, più che altro perché hanno dimostrato di possedere una forma fisica invidiabile.
“Non ero certo uno dei favoriti per cui potevo divertirmi. Non pensavo, a dire la verità, di aver ftto così bene, perché a metà ho commesso qualche errorino. Ma ho sempre continuato a spingere e a mollare lo sci e devo dire che ha pagato! Bisognava partire con molta aggressività, perché se prendevi subito molto ritardo poi recuperare era quasi impossibile. Ha funzionato perfettamente anche il set up che si è comportato bene sui tre tipi di neve differente riscontrata. Nella seconda però, le condizioni saranno sicuramente diverse. Totalmente un’altra gara”.