Beijing Slalom: Clement Noel, una seconda stratosferica che vale l’oro!
Quando Clement Noel scia in questo modo è imbattibile. Lo aveva dimostrato in Val d’Isère, poi era finito nel tunnel della paura. Ma qui, nell’appuntamento più importante della stagione, il suo valore tecnico ha prevalso sul timore di uscire o di sbagliare. Ha letteralmente demolito gli avversari con una seconda manche forse irripetibile. Spettacolo allo stato puro. Ha messo tantissima pressione su chi lo precedeva, costretti a tirare alla morte. Henrik Kristoffersen partito come una furia si è inchiodato a metà percorso e anche in chiusura di manche, finendo alle spalle per 9 centesimi del suo connazionale Sebastian Foss-Solevaag, che vince meritatamente il bronzo. Molti pensavano non riuscisse a reggere la tensione, invece Johannes Strolz conclude secondo mettendosi al collo l’argento, dopo l’oro vinto in Combinata.
Giuliano Razzoli è stato bravo, sicuramente meglio rispetto alla sua prima. Difficile fare più di così e il suo massimo lo ha messo in campo. Su una pista così era però difficile recuperare più di 8 decimi e soprattutto con tutti gli 11 atleti che lo0 precedevano dopo metà gara, tutti attaccati. Ha tagliato il traguardo alle spalle di Daniel Yule (secondo tempo di manche) che ha tirato già una manche davvero superlativa. Ha raccolto una top ten, ottavo, nell’ultima sua Olimpiadi , quarto tempo di manche a 26 centesimi dal bronzo. Lascia Pechino come migliore slalomista Azzurro e rivolgendosi alla telecamera con un “Ciao Villa Minozzo”. Sa che tantissimi suoi fans erano incollati allo schermo per stare vicino a un atleta per il quale bisogna soltanto togliersi il cappello!
Tommaso Sala, undicesimo, ha sciato molto bene, senza alcun errore, ma evidentemente non ha saputo spingere come nella prima manche. È arrivato al primo rilevamento con il vantaggio di 6 decimi su Yule che comandava fino a quel momento, quasi annullato. E poi non ha cambiato il suo andamento, preciso, ma a chiudere troppo. Dobbiamo essere però contenti: Tommy ci ha dato una ulteriore prova che il suo livello è salito tantissimo.
Alex Vinatzer ha affrontato la seconda manche nell’unico modo possibile, full gas, e gli stava anche andando bene. Se avesse tagliato il traguardo avrebbe recuperato tante posizioni chissà fino a dove. Ma la questione si chiude a circa cinque porte dal traguardo, dove il tracciato di Theolier si faceva più angolato. Classico arretramento e le punte che finiscono per guardare il cielo. C’è sempre rammarico nelle manche di Alex, che ha il colpo del Ko ma non dura per una manche intera. Sarebbe un errore enorme però metterlo sulla gogna. È giovanissimo e con un pizzico di esperienza in più potrà regalarci tante soddisfazioni.
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