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Beijing Gigante: Zan Kranjec, una manche stellare non basta, l’oro va a Marco Odermatt

Beijing Gigante: Zan Kranjec, una manche stellare non basta, l’oro va a Marco Odermatt.
Finale incredibile nel gigante olimpico. Vince Odermatt, ma che brividi! La seconda dello sloveno Zan Kranjec è stata un vero e proprio capolavoro. Si è visto un Zan Kranjec dei bei tempi. Nella gara che più contava ha tirato fuori tutti i colpi del suo repertorio che da tempo non si vedeva. Ottavo a metà gara si era subito pensato potesse essere una manche da medaglia. Idea che si è fatta sempre più concreta con l’uscita successiva di Manuel Feller e  di Luca De Aliprandini. L’errore di Luca arriva due porte prima di inforcare, nella parte alta. Prende subito un ritardo di linea che non riesce a recuperare. Per cercare una soluzione si butta dentro ma lo sci sinistro passa all’interno del palo e Luca prende una botta tremenda. Però si alza e sembra tutto bene! Per com’è andata a finire c’è molto rammarico: il bronzo di Mathieu è lontano sia dall’oro che dall’argento. Per l’Azzurro lo spazio per una medaglia c’era, ma solo col senno di poi!

Le speranze dello sloveno aumentano ancora perché il francese Favrot ne combina di tutti i colori e taglia il traguardo a +1″50 da lui. Ne mancavano solo quattro! Che diventano tre con la gara che butta via anche Henrik Kristoffersen: +1″71. Inizia a fare un pensierino anche Radamus che per il momento è secondo. L’americano si è esibito in una seconda di spessore. Ha sempre spinto, senza aver timore di rischiare. Qualche sbavatura ha pesato sulla sua performance, ma entrare nei dieci nel gigante olimpico qualche soddisfazione la dà. Medaglia di legno alla fine, ma è distante di tre decimi dal podio.

Ma c’è Mathieu Faivre a cui saltano i nervi. Zan ha messo troppa pressione davvero a tutti. Il francese sbaglia in più punti della pista e perde dallo sloveno 1″15. Riuscirà lo stesso a salire sul podio perché l’austriaco Stefan Brennsteiner esce quando si affaccia sul murettino finale.

Marco Odermatt è stato bravissimo perché non si è fatto prendere dall’angoscia. Ormai sa di essere il gigantista più forte del mondo e con la sua solita sciata solida e precisa non ha messo quasi mai a rischio linee e tempismo. Alla fine perde 597100 da Zan ma è sufficiente per conquistare la medaglia d’oro con 19 centesimi di vantaggio.

Grande manche per l’andorrano Joan Verdu, che comanda la classifica del gigante di Coppa Europa, miglior tempo parziale fino a quel momento (3° alla fine). Dopo di lui Lucas Braathen va all’arrembaggio ma cola a picco quasi subito. Ce la fa invece, Alexis Pinturault pur senza incantare. Il vero Alexis, quello dell’anno scorso, si è visto soltanto a sprazzi, specie nelle ultime dieci porte. Non potrà comunque essere felice del risultato finale, anche se il problema alla spalla può tornare utile come giustificazione. Bene o male ha preso 25 centesimi dall’atleta di Andorra!

La gara è entrata nel vivo con la discesa dell’austriaco Raphael Haaser sulla soglia dei 2 secondi dal primo posto. Una buona manche, specie nella prima parte, ma non veloce come quella di Albert Popov e di Tommy Ford.

Poi una top player ferita nell’orgoglio: Filip Zubcic che attacca come un pazzo ma rischia di uscire un paio di volte, concludendo con lo stesso tempo di manche di Haaser. Olimpiade deludente.

LA CLASSIFICA

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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