Beijing Gigante: Federica Brignone terza a metà gara. Bassino e Shiffrin out
La svedese Sara Hector si trova al comando della prima manche del gigante femminile olimpico. La capofila della specialità conserva 3 decimi di vantaggio sull’austriaca Katharina Truppe e 42 sulla nostra Federica Brignone.
La slovena Meta Hrovat è l’unica riuscita a rimanere sotto il secondo di ritardo con +0.92, superato di poco dalla norvegese Ragnhild Mowinckel +1″02. Poi iniziano gap ben più pesanti, con il jolly pescato dall’americana Noina O’Brian che col 21 si è infilata al sesto posto a +1″25, quindi davanti a Tessa Worley a +1″37, Gut-Behrami a +1″51, Michelle Gisin +1″63.
Non sarà contento Mauro Pini della prima manche disegnata dalla sua pupilla Petra Vlhova che probabilmente mai si è ritrovata al traguardo con un ritardo di +1″78.
Partita col numero 1 è sembrata subito un po’ in difficoltà su una neve aggressiva ma differente dal “grano” americano. Due errori abbastanza gravi, uno su un dossetto nemmeno così terribile, il più pesante. Si trova al 13esimo posto in compagnia di Katharina Liensberger, un decimo più lente della polacca Maryna Gasienica-Daniel.
Marta Bassino e Mikaela Shiffrin? Fuori tutte e due: l’azzurra è uscita alla terza porta, Mika qualche metro più sotto, ma entrambe con la medesima dinamica. Su quel muro iniziale molto ripido si sono inclinate troppo scivolando sul fianco verso il basso. Nessuna possibilità di reazione per riprendere la linea.
Brignone ha fatto una manche molto intelligente, con linee forse un pelo più abbondanti del dovuto sul ripido iniziale, ma in piena sicurezza negli appoggio. Poi ha scatenato i cavalli dove si poteva e doveva spingere di più. La differenza con Hector si è generato soprattutto nelle prime dieci porte. Katharina Truppe è l’atleta che ha sciato meglio di tutte, anche di Sara, ma nel cambio di pendio, all’ingresso del tratto conclusivo, ha lascito giù una grattata eccessiva, altrimenti avrebbe probabilmente fatto segnare il tempo migliore.
Ha fatto molta fatica Elena Curtoni e pur senza commettere errori gravi si è portata al traguardo un gap di 2″94. Al traguardo: “Un inizio un po’ burrascoso. Tante emozioni perché sono i primi Giochi per me. L’isolamento non mi ha facilitato le cose ma cerco di vivermi questa occasione al meglio. Non è questa la mia gara dove puntare a una medaglia. Non ho mai ottenuto granché in stagione e non ci si può inventare nulla Aspettiamo il superG!“.
Marta Bassino è ovviamente molto rattristata col viso intriso di lacrime: “Mi sono trovata subito in terra. Il dispiacere è tanto. Non riesco nemmeno a parlare. Era la mia gara ma devo riuscire a metterla via e proseguire al meglio l’Olimpiade. Scusate“.
Federica Brignone: Oggi ce l’ho messa tutta, cercando di agganciare tutte le curve senza strafare, provando a dare il massimo e sono orgogliosa di questa prima manche. In un evento del genere ti si possono bloccare le gambe, dandoti problemi a concentrarsi come è successo a me ad inizio stagione. Io sono arrivata da un buon periodo, da alcune gare in cui sono riuscita a fare le cose che volevo per cui ho cercato di tenere questo mood, interpretando questa gara come se fosse una come le altre anche se non lo è, ed è quello che proverò a fare anche nella seconda manche. La gara non è per niente finita, di fatto ne inizia un’altra, ma un piccolo peso a livello di pressione, me lo sono tolta dalla testa. Sarà importante sciare in maniera pulita, sempre in conduzione senza mai frenare e girare sotto al palo. Bisogna anche dosare la pressione altrimenti si frena. Il grip c’è ma bisogna riuscire ad adattarsi” Beijing Gigante: Federica Brignone
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