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Beijing Gigante: Federica Brignone è d’argento! L’oro a Hector

Beijing Gigante: Federica Brignone è d’argento! L’oro a Hector
La svedese Sara Hector conquista la medaglia d’oro nel gigante olimpico, ma l’Italia è pazza di gioia per l’argento di Federica Brignone, già bronzo 4 anni fa a Pyeongchang. La medaglia di bronzo se la mette al collo Lara Gut-Behrami, autrice di un bel recupero grazie al migliore tempo di manche.

L’Azzurra è riuscita a recuperare sulla svedese ma non tanto per superarla e conquistare l’oro. Solo 28 i centesimi tra le due, ma non si può certo dire che Sara non abbia meritato la vittoria dopo una stagione che ha decisamente dominato. Per Federica invece, si tratta di una medaglia frutto della grandissima esperienza. Non l’avevamo mai vista sciare in questo modo in Coppa quest’anno. Ha tirato fuori tutto il suo talento nel momento giusto, recuperando anche una posizione rispetto alla prima manche. L’austriaca Katharina Truppe, infatti, non è riuscita a ripetere la sua inaspettata prima run, finendo al quarto posto a 8 centesimi dal bronzo.

Per le ultime cinque atlete a scendere la tensione era salita alle stelle per una lunga pausa forzata provocata da una terribile caduta di Nina O’Brian. L’americana, a tre porte del traguardo, spigola e supera il traguardo ad alta velocità dopo un volo davvero brutto, che ha provocato una violenta torsione del ginocchio destro. Purtroppo uscirà dal parterre sul toboga con un probabile infortunio grave.

Notevole la seconda prova della norvegese Thea Louise Stjernesund che realizza il secondo miglior tempo, ricevendo il suo momento di gloria dal momento che è rimasta nel leader corner per diverse discese. Se nella prima manche non avesse perduto così tanto, +1″83, avrebbe potuto anche attaccare il podio.

C’è voluta una super Lara Gut-Behrami a toglierla da lì con una parte centrale meravigliosa, sempre in spinta. In quel tratto ha fatto davvero la differenza recuperando i decimi che aveva perso sul muro. Anche per lei ha pagato la prima manche sicuramente non ad alto livello, ma con una seconda spettacolare è risalita fino al bronzo. Alle sue spalle Ragnhild Mowinckel, quinta dopo la prima manche e a Meta Hrovat che era quarta, ma finirà settima.

Chissà se la bella performance di Lara aveva messo troppa pressione nella testa di Tessa Worley che probabilmente ha voluto strafare nel tentativo disperato di raggiungere una medaglia molto lontana, cadendo a metà manche. Una bella botta ma niente di più di un probabile livido sulla tibia.

Alle spalle di Stjernesund, la polacca Maryna Gasienica-Daniel – ottava – che aveva più ambizioni alla vigilia per come era arrivata a Pechino, dopo una stagione bellissima condotta in Coppa del Mondo.
Irriconoscibile, invece Petra Vlhova – 14esima – che non ha proprio capito nulla del tracciato, incapace di trovare il modo di sciare su questa neve. Una delle sue peggiori performance degli ultimi anni. Lo stesso atteggiamento lo ha assunto Katharina Liensberger che non ha cambiato interpretazione rispetto alla prima manche. Meglio di loro ma sicuramente poco soddisfatta Wendy Holdener che ha scelto di sciare un po’ troppo rotonda dove invece bisognava andare più dirette, specie nel tratto centrale. La soddisfazione di finire davanti a Michelle Gisin conta davvero poco.
Ventesima al traguardo Elena Curtoni che ha fatto quanto attualmente in suo possesso in una specialità che pratica soprattutto in funzione del superG Ricordiamo che nella prima manche Marta Bassino era uscita alla terza porta, qualche passaggio prima a Mikaela Shiffrin, uscita anche lei subito dalla scena olimpica in questo primo appuntamento di Beijin 2020.
Beijing Gigante: Brignone è d’argento

LA CLASSIFICA

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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