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Beijing Discesa: Beat Feuz è d’oro davanti a un infinito Clarey. Sesto Paris

Beijing Discesa: Beat Feuz è d’oro davanti a un infinito Clarey. Sesto Domme
Gli mancava soltanto l’oro olimpico per onorare una carriera meravigliosa e la giustizia sportiva lo ha premiato: Beat Feuz vince la medaglia d’oro della discesa libera di Beijing.

Meritata e conquistata con una prova bellissima, di 10 centesimi migliore rispetto a quella di Johan Clarey e 16 su Matthias Mayer che, sceso con il 9, dal leader corner sentiva il profumo del suo secondo oro olimpico in discesa.

Per sentirsi sicuro Beat ha dovuto attendere la discesa di quel diavoletto di Marco Odermatt che nella parte alta segnava un intertempo colorato di verde, poi diventato irrimediabilmente rosso.

La gara però non era per niente finita, perché in partenza c’era ancora un vecchietto di 41 anni di nome Johan Clarey che quest’anno ha dimostrato in più occasioni di saper sciare come un ragazzino!

E infatti questo straordinario atleta quasi non gli ruba lo scettro olimpico, fermando la sua straordinaria discesa a un solo decimo dal miglior tempo. È argento per Clarey, il discesista più anziano a conquistare una medaglia alle olimpiadi! Applausi a scena aperta! E disperazione per il il canadese James Crawford che pensava di aver fatto qualcosa di pazzesco col terzo miglior tempo prima che Johan tagliasse il traguardo. Ritrovarsi quarto a 23 centesimi dall’oro fa male al cuore, alla testa, dappertutto!

Ma la gara oggi si faceva nella seconda parte. E Beat ha azzeccato le linee migliori per mantenere alta la velocità. In quel tratto, specie all’uscita dalla compressione che portava nel canyon,

Dominik Paris era perfettamente in linea per finire sul podio olimpico e la sua prima parte è stata impeccabile. Poi i suoi sci non sono riusciti a raggiungere le velocità dei migliori e anche se di sbavature non se ne sono viste, il suo tempo al traguardo è stato di 52 centesimi superiore a quello di Feuz. Un sesto posto che alle Olimpiadi conta purtroppo molto poco anche se la medaglia è lontana soltanto 36 centesimi. Cose che bruciano soprattutto quando sai di aver dato tutto come ha dichiarato al traguardo. Uno scotto che paga ancor di più Aleksander Aamodt Kilde, candidato all’oro nel pre gara, ma solo quinto, solo un centesimo  meglio di Dominik.

Dura soltanto 12 secondi a discesa olimpica di Christof Innerhofer che su una traversa in lieve contro pendenza si siede e non riesce più a tirarsi sù, con gli sci che vanno dritti, e non passano regolarmente dalla porta direzionale. Un errore inaspettato forse provocato da una velocità superiore in quel punto rispetto alle prove. Scia bene Matteo Marsaglia che ha portato a termine una delle sue migliori discese della stagione che vale la 15esima piazza.

Nota tecnica che forse non è del tuto casuale, sul podio svettano tre bandiere diverse ma lo stesso identico sci Head! Beijing Discesa: Beat Feuz Beijing Discesa: Beat Feuz

LA CLASSIFICA

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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