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Beijing Biathlon, la Russia la butta via, l’oro della staffetta alla Norvegia

Beijing Biathlon, la Russia la butta via, l’oro della staffetta alla Norvegia
Epilogo, come spesso capita in questo incredibile sport, incredibile. La Russia nella staffetta maschile, domina per tutta la gara fino all’ultimo poligono. Sulla scena come ultimo frazionista c’è Eduard Latypov, una garanzia nel tiro in piedi, sicuramente con percentuali migliori stagionali, rispetto al francese Quentin Fillon Mailler, al norvegese Vetle Sjaastad Kristiansen e al tedesco Benedikt Doll, le tre squadre che inseguivano a 40 secondi.

QUI LE IMMAGINI DELL’ULTIMO POLIGONO

Un vantaggio per Latypov sufficiente per tirare con tutta calma. Il vantaggio lo avevano creato nelle tre frazioni precedenti Khalili, Tsvetkov e Loginov. Invece il russo apre male e finisce peggio. Le tre ricariche non gli bastano e va a girare. Kristiansen, invece copre uno dei suoi migliori poligoni di sempre e con una rapidità e precisione al tiro se ne va. Il prossimo a rimettere la carabina in spalla è Fillon Maillet che si invola verso l’argento, la sua quinta medaglia olimpica! La Germania rimane invece lì nel giro di penalità perché Doll non è in giornata, così il russo può mettersi al collo almeno la medaglia di bronzo.

Ad attendere al traguardo Kristiansen ci sono Laegreid e i fratelli Tarje e Johannes Boe!

L’Italia è stata assieme alla Bielorussia dietro alla Russia fino alla seconda frazione, grazie all’ottima prestazione di Thomas Bormolini e Tommaso Giacomel. Lukas  Hofer, terzo frazionista,  ha tenuto bene per poi cedere al suo ultimo poligono dove commette 4 errori ed è costretto al giro di penalità. Windisch fa il suo massimo ma anche lui finisce nell’anello di penalità. Il quinto posto che poteva essere un risultato alla nostra portata, sfuma. Il quartetto italiano conclude al settimo posto che comunque rimane la migliore prestazione stagionale.

LA CLASSIFICA

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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