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Be Famous: Andrea Maddii “lo sci è pieno di velocità!”

Andrea Maddii, fiorentino doc, classe ’99 recentemente entrato nel Gruppo Sportivo Carabinieri, fa parte del team Osservati, quindi eccovi il suo Be Famous!
Andrea ha iniziato a sciare a livello agonistico con una grandissima dello sci azzurro, Sonia Poccianti fino alla categoria Allievi (Sci Club Tracce Bianche)

Poi, una volta entrato nel Comitato CAT (Presieduto da Francesco Contorni) è finito sotto le grinfie per 4 anni di Walter Remitti, altro tecnico di notevole esperienza nello sci giovanile.
Sciisticamente è nato ovviamente all’Abetone quando militava nello sci club Lanciotto.

Walter Remitti ci dice di Andrea:Mi ero subito accorto che aveva una buona predisposizione per la velocità, anche se è bravo ugualmente nelle discipline tecniche. Anno dopo anno ha fatto passi incredibili. All’inizio non sapeva forse bene dove potesse arrivare – cosa normalissima – e credo se ne stia rendendo conto soltanto in questo momento”.

Andrea ci ha detto che non è che abbia ottenuto grandi risultati finora: “È venuto fuori soprattutto la stagione scorsa. Ma anche nel secondo anno Aspiranti è andato molto vicino al titolo italiano in discesa. Ricordo due anni fa a Bardonecchia, gara in due manche. Secondo dopo la prima, in quella decisiva cadde purtroppo all’ultima porta, proprio dinnanzi al traguardo, per colpa di uno scalino non visto o comunque male assorbito. Sbattè contro la fotocellula sulla linea di arrivo, ma dalla parte esterna. Così fu squalificato, ma andava certamente a medaglia. L’ultimo inverno ha fatto invece sesto agli Italiani Giovani e cinque top ten alle Fis Giovani tra superG e gigante.

Il suo carattere sulla neve? È molto equilibrato. Diciamo che è un deciso. Tatticamente ha molto margine di miglioramento perché è un po’ impulsivo. Tende a esagerare con linee strette e ogni tanto butta via le gare. Su questo può migliorare tanto, ma credo abbia un potenziale ancora inespresso.

Dal punto di vista tecnico? Ha il dono della scorrevolezza, sa tenere lo sci giù piatto grazie a una sensibilità estrema. Poi, in entrata curva parte un po’ troppo presto con le spalle e in uscita curva si ritrova spesso sull’interno. So che però ci sta lavorando tanto e il problema sarà presto risolto. È nei carabinieri ma sono rimasto comunque sempre in stretto contatto. Quando è libero qualche sciata assieme la facciamo ancora. Ma a parte questo c’è da dire che ha un margine di miglioramento incredibile. Non è stato ancora “spremuto” al 100 per 100. Anche per questo lo sci club lo ha aiutato molto quando ha avuto bisogno. Si vedeva che aveva della stoffa.

E’ l’unico toscano a far parte degli Osservati…Sì è l’unico e siamo molto contenti sia accaduto. Ricordo che la squadra del Comitato è partita praticamente da zero tre anni fa dopo un lungo periodo di sei anni di fermo macchine. Ora ci sono altri due ragazzi del 2001, Costella e Guerri, che stanno venendo su molto bene. E posso dire liberamente che i risultati ottenuti da Andrea l’anno scorso e la sua convocazione tra gli Osservati, è servita moltissimo a loro come stimolo. Sono più consapevoli di quello che stanno facendo e ci credono”.

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).