È una cosa dell’altro mondo, una cosa pazzesca, Elena Curtoni, Marta Bassino e Federica Brignone da impazzire nella seconda discesa di Bansko. È una favola da raccontare ai bambini. Perché le nostre atlete si sono infilate una tuta da super eroe, stile wonder woman, altro che Vonn (almeno per oggi!), perché sulla Marc Girardelli, Elena, Marta e Fede hanno compiuto una vera e propria impresa che si ricorderà a lungo. 14 centesimi le hanno crudelmente separate, ma se Elena è là davanti non è solo merito del sole. Ha sciato come mai le era riuscito prima. E se Marta è là davanti a Fede se lo è meritato perché è scesa col pettorale numero 4, al buio totale e senza commettere alcuna sbavatura. Federica invece non si capisce come diavolo abbia fatto a rimanere in piedi. Perché è riuscita a smentire ogni regola logica della forza di gravità. Si è sdraiata a oltre cento km all’ora su uno sci solo in preda a una piega pazzesca. Ma ha trovato il modo di tirarsi sù. Come abbia fatto lo sa solo lei e la legge divina. Nonostante questo si trova lì, a 4 centesimi davanti a Mikalea Shiffrin, che Elena ha cacciato dal podio.
Marta invece è stata impeccabile. E tutti abbiamo visto come è riuscita a mangiarsi quelle terribili curve trita muscoli, come se niente fosse. Nessuna è riuscita a sciare con quella leggerezza ma anche con una precisione millimetrica nell’esecuzione di linee impossibili!
Nemmeno Mikaela Shiffrin che solo in un tratto è stata più brava di lei, ma poi al traguardo ha dovuto raccogliere 25 centesimi di ritardo, quelli che l’hanno portata al secondo posto.
Si potrà anche dire che Elena ha approfittato delle condizioni favorevoli. Ma se non sapevi sciare come ha fatto lei non ti rimaneva in mano nulla. Lo testimonia anche il quarto posto che Elena ha conquistato ieri. È vero, la situazione l’ha agevolata, ma se non avesse superato ogni difficoltà come una tecnica perfetta, non si troverebbe lì sulla poltrona rossa.
Questa è la quarta volta nella storia che tre Azzurre salgono assieme sul podio. L’ultima l’anno scorso a Bad Kleinkirchheim Sofia Goggia, Federica Brignone e Nadia Fanchini furono più veloci di tutte. E poi nel 1996 con Compagnoni-Panzanini-Kostner a Narvik alle finali di Aspen con Brignone-Goggia-Bassino sempre in gigante.
C’è anche da considerare un aspetto fondamentale. Marta, come Mikaela, è scesa col pettorale numero 4, quando il sole se ne stava ancora accovacciato dietro alla vetta più alta di Bansko. Buio e neve più lenta premiano ancora di più il suo gesto tecnico. Una meraviglia! Marta quest’anno scia benissimo, ma condurre gli sci a quella velocità in questo modo proprio non l’avevamo mai vista. E sicuramente anche nelle prossime gare ce ne farà vedere delle belle! Ad esempio nel superG di domani, dove Federica cercherà di sostituirla su quella splendida poltrona di pelle rossa.
Ci ha provato anche Petra Vlhova, pettorale 31, ma la forte slovacca non sa sciare a quelle velocità come le nostre.
Da segnalare anche la prestazione di Laura Pirovano che anche oggi ha portato a casa un suo piccolo successo personale. perché questo 14esimo posto ci regala un’altra discesista nel nostro parco auto di lusso
La gara era iniziata subito con il cuore in mano quando l’elvetica Joana Haehlen è voltata fuori dopo 10 secondi sulla diagonale che era stata modificata. Grande spavento per la dinamica ma senza troppe conseguenze. L’atleta arrivata ieri terza, ha recuperato il traguardo sulle proprie gambe