Gare

Bansko: come corre Federica Brignone! Ma c’è un problema…

È proprio il caso di dirlo: come corre Federica Brignone nella prova della discesa libera di Bansko! Ma c’è un problema, pare anche abbastanza grosso. Ma andiamo per ordine. Il tempo di Fede nella prima e unica prova, è il secondo miglior a 1 decimo da quello fatto segnare dall’elvetica Joana Haelen che ha chiuso in 1’30″69. A parte Tamara Tippler, terza a +0,18, tutte le altre sono a più di un secondo. La prima della lista è Mikaela Shiffrin a +1″08, tallonata come un ‘ombra da Sofia Goggia, quinto tempo a +1″14. Spicca il decimo posto di Petra Vlhova e il 15esimo di Marta Bassino.

Insomma, è facile intuire che si tratta di un percorso molto tecnico con poca velocità. Ma c’è un problema. Anzi, un grosso problema. Oggi la prova è partita un’ora e un quarto dopo rispetto all’orario stabilito. Tutte avevano il sole.

Domani (recupero di Val d’Isère) non sarà così, si partirà un’ora e un quarto prima rispetto a oggi. Le prime correranno col buio totale, perché il sole spunterà con la partenza del pettorale numero 25.Non prima.

Sembra proprio che partire con numeri alti sarà un grandissimo vantaggio. A meno che le nuvole non si pongano tra il sole e la pista. Le atlete lo hanno fatto notare a gran voce. Ma la richiesta di partire come oggi è stata rispedita al mittente. C’è Kitzbühel, c’è la Streif, non se ne parla nemmeno!

Quindi prepariamoci a colpi di scesa fino all’ultima concorrente, ovvero fino al pettorale 52. Se si dovessero verificare queste condizioni, atlete come Petra Vlhova e Marta Bassino potrebbero essere molto avvantaggiate da una pista più veloce. Brignone potrebbe avere un numero basso o alto. Deciderà il fato.

Il commento di Federica Brignone che appare molto fiduciosa al termine della prova disputata sulla pista di Bansko intitolata a Marc Girardelli. Il secondo posto conferma che la valdostana, già cinque podi con tre successi stagionali in Coppa del mondo, gradisce particolarmente il tracciato, in una disciplina dove ha conquistato solo piazzamento fra le migliori tre (fu seconda nella celebre tripletta a Bad Kleinkirchheim dietro a Goggia e davanti a Nadia Fanchini del gennaio 2018).

La pista è molto ripida, tosta, gira e sbatte, insomma è abbastanza duraspiega Federica -. Ci sono tante curve, ho sciato abbastanza bene perché sono rimasta bene sui piedi, diciamo che ho trovato le condizioni che più amo. Sto bene, ci proverò anche venerdì, pur sapendo che tutte le avversarie andranno sicuramente più forte. Personalmente proverò a limare ancora qualche decimo e stare più chiusa possibile, è una discesa molto simile al supergigante“.

Qui i tempi della qualifica

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).