da Fisi.org:
Christof Innerhofer maschera con una battuta la delusione per il brutto colpo che la dea bendata gli ha riservato sulla pista di Santa Caterina Valfurva. “Non c’è più Bode Miller a divertire la gente con i suoi numeri – spiega nel parterre -, ci voleva qualcuno che lo rimpiazzasse nei suoi show… Scherzi a parte, sono andato leggermente lungo in quel punto e ho preso il palo fra il braccio e la maschera. Lo strappo del telo mi è agganciato alla maschera e me l’ha spostata, ho pensato addirittura di fermarmi, però vedevo che riuscivo a gestire la situazione, per cui sono andato avanti. Mi dispiace per quanto accaduto, questa giornata negativa mi ha insegnato che posso ancora prendermi dei rischi, è la dimostrazione che sto tornando su livelli di alta competitività”.
“Mi sono reso conto che il palo mi era rimasto attaccato, ma ero talmente lanciato che alla fine ho proseguito – ha spiegato Inner -. Non ho perso la concentrazione perché, fortunatamente, mi ha aiutato la grande esperienza che ho delle gare, però certo è stata una situazione pazzesca: scendere a 130-140 km/h con un palo attaccato è una cosa incredibile. Chi mi ha visto in diretta non riusciva a crederci. Nell’impatto ho anche preso una brutta botta al braccio destro. Sono sicuro che non è una cosa grave, ma il braccio ora mi fa molto male. Il bilancio della giornata è comunque positivo, sia per le sensazioni che ho avuto in pista, sia per l’atteggiamento mentale che ho avuto. Credo che da oggi possa partire la mia seconda carriera e ho intenzione di levarmi ancora molte soddisfazioni. A qualcuno che me lo chiedeva ho detto che ho intenzione di continuare a sciare fino alle Olimpiadi del 2022. Lo sci è la mia vita”.
Dopo tre anni di digiuno dalla top-ten a causa di un lungo stop per il noto problema alla schiena e una stagione al di sotto delle aspettative, Irene Curtoni è tornata protagonista fra i pali stretti di Lienz, con un convincente ottavo posto in slalom. “Diciamo che ho evitato gli errori delle gare precedenti – racconta la valtellinese -. La convinzione anche nelle giornate meno positive non mi è mai mancata, ciò che non arrivava era la prestazione sul campo, la confidenza giusta per riuscire a fare due manches decenti. Mi fa piacere esserci riuscita, sarò completamente soddisfatta quando riuscirò a salire ancora un po’ in classifica”.
Sorride anche Manuela Moelgg, tredicesima. “Finalmente sono riuscita a dare segni di vita anche in questa specialità. Ha fatto buon lavoro il mio skiman Nicola Martini e da parte mia ci ho messo un po’ di tecnica. In slaom possiamo ancora tirare fuori qualcosa di buono in gara, ogni tanto ci dimentichiamo di farlo. Adesso andremo a Santa Caterina Valfurva con un pizzico di fiducia superiore, è una pista relativamente nuova sulla quale ci siamo allenate l’anno scoro. Mi sembrava bella, sicuramente il fatto di correre in Italia ci aiuterà ulteriormente”.
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