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Alpi Centrali, Luca Bianchi (Sci Club Lecco) è entrato nelle mischia!

Luca Bianchi ha 18 anni, è tesserato per lo sci Club Lecco e fa parte della Squadra del Comitato Alpi Centrali. Ha cominciato a “tirare” i primi colpi la scorsa stagione ma è in questa che sta emergendo, almeno dopo le prime gare tra novembre e dicembre ’24.

Il suo profilo però ci sembra interessante non tanto per questo motivo, ma per sottolineare una volta di più le dinamiche dello sci giovanile. Luca è l’esempio lampante di come vincere nelle categorie Children non sia determinante. Possiamo anche leggerla al contrario: non è detto che chi non riesca a mettersi in luce nelle categorie Ragazzi e Allievi debba scordarsi di vincere nei Giovani.

I motivi sono molteplici, i più comuni sono il numero di curve che un’atleta fa in allenamento estivo dai 12 ai 15 anni e lo sviluppo fisico, soprattutto nei maschi. Luca è cresciuto fisicamente tardi pertanto sta arrivando con un’onda lunga. Fino a ieri ha visto molti suoi coetanei passargli sotto il naso con una certa facilità. Tanti,  preferiscono alzare le braccia e prepararsi per la selezione maestri. Altri, come Luca, non accettano finisca così e si affidano al loro temperamento e al carattere per continuare a provarci.

A proposito di Luca abbiamo interpellato uno dei suoi allenatori del Lecco, Pierfrancesco Dei Cas, il cui cognome non tradisce la provenienza bormina: “L’obiettivo di Luca quest’anno è di finire tra i primi nel GPI per poter entrare in Squadra C. Il problema è che c’è un bel gruppetto di ragazzi che ambisce a questo. Dovrà sudarsela, ma i presupposti ci sono”.

Quest’anno Luca ha proprio un altro passo…

Ha sempre avuto un bel piede, ma non aveva forza e resistenza, ora gli è venuto su un bel fisico ed è cambiata la musica. È senz’altro meglio andare crescendo che calando! Alcuni suoi competitor che già al secondo anno Aspiranti erano entrarti in squadra poi hanno fatto un passo indietro ed ora Luca se li ritrova in pista. Ma è normale che capiti questo. Stiamo parlando di uno dei passaggi più critici della carriera di un atleta dove intervengono anche scelte personali di vita importanti. Come quella presa da Piero Motterlini, oggi dell’Esercito, che ha deciso di trasferirsi per studiare negli Stati Uniti e di proseguire con lo sci nei circuiti Fis americani.

Quanto può crescere ancora tecnicamente?

Hai voglia! Prima potevamo anche chiedergli di fare determinate cose ma non era in grado di metterle in pratica perché non era fisiologicamente pronto. Ma non è solo la tecnica che ti porta avanti. L’approccio a certi tipi di competizioni si rivela fondamentale. Luca, ad esempio, non è mai stato tra i favoriti  e questo oggi lo pone in una condizione mentale meno stressata di altri. Solo ora, che è nel pieno delle sue facoltà tecnico-fisiche, comincia a capire cosa significa presentarsi al cancelletto con una certa pressione. Questo fattore spesso decide le sorti della gara considerando che il livello dei migliori è più o meno lo stesso.

Sul gradino piò alto del podio… Pierfrancesco Dei Cas!

Luca è slalomista puro?

L’idea è di portare avanti le due discipline. I risultati ci dicono che è più performante tra le porte strette ma sono molto curioso di scoprire come se la caverà tra quelle larghe.

Luca è comasco ma, sciisticamente, nasce nello sci club Bormio. La famiglia si era trasferita addirittura nella capitale valtellinese per alcuni anni e sia Luca che la sorella maggiore hanno frequentato lì le elementari e le medie. Poi quando è arrivato il momento del liceo sono tornati a Como e questo è stato il momento in cui Luca è entrato nello Sci Club Lecco.

Oltre ad essere un atleta del Comitato Alpi Centrali, da quest’anno è anche entrato nella lista degli “Invitati nazionali”. Significa che i tecnici Azzurri lo tengono d’occhio consentendogli di partecipare a qualche raduno assieme alla Squadra C.

Come sono regolati gli allenamenti tra Club e Comitato?

Sono pochi ormai i Comitati che fanno un vero e proprio lavoro con la squadra, ovvero come fosse uno sci club. Il ruolo è più diventato da “selezionatore”. Organizzano stage di allenamento, specie in estate, che si rivelano molto importanti perché riescono a dare quel qualcosa in più che lo sci club non si può permettere. Ma fondamentalmente sciano con gli allenatori delle società. Per esempio, in autunno le Alpi Centrali hanno fatto 10 giorni in Svezia con Michelangelo Tentori. Comunque sia, al seguito dell’impianto tecnico del Comitato, ci sono anche gli allenatori di club a supporto. È un ottimo lavoro di squadra.

E a livello di preparazione atletica?

Lo Sci Club Lecco ha una regola interna che obbliga gli atleti suoi tesserati a seguire al 100 per 100 una programmazione ben definita. È gestita da Dino Temperini, classe 70, di Premana. Ha lavorato per le giovanili del Milan e da 10 anni è nello staff di “ringhio” Gattuso. Ora, ad esempio, è con L’Hajduk Spalato. Ma è anche da sempre legato allo nostro Sci Club. Gli capita di seguire saltuariamente ancora Tommaso Sala, Andrea Bertoldini, Diego Bucciardini anche se sono usciti dal Lecco. Il grosso del suo lavoro lo esegue in estate dove gestisce personalmente la preparazione dei ragazzi. È coadiuvato da Pietro Migliazza che è anche allenatore e da Marco Milano fisioterapista e preparatore di base del Club.

Come gestite le squadre Giovani?

Maschi e femmine si allenano assieme e sono seguiti da un unico gruppo di 5 tecnici che si alternano in base alle dinamiche della stagione determinate dalle convocazioni. Il responsabile è Carlo Riva, poi, oltre al sottoscritto (da 16 anni) ci sono Pietro Migliazza, Tommaso Bartolini e il Beuch (Franco Cadin).

Anche Linda Amidei sta sgomitando…

Lei è toscana ed è facile intuire perché scia col Lecco. Quando il Comitato Toscano non ha piò fatto la squadra, Bartolini è entrato nel nostro quadro tecnico e si è portato dietro Linda. Fa parte del gruppo delle Osservate delle Alpi Centrali e in effetti è partita molto bene anche lei quest’anno. Se riuscirà ad essere costante nei risultati, entrando nelle prime dieci, potrà fare un ulteriore scalino. Credo non sia ancora riuscita ad esprimere tutto il suo potenziale. È questa la stagione dove deve dimostralo. E così anche Luca!

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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