La prima notizia è che su Åre splende il sole e non c’è vento. la seconda riguarda l’esito del run di apertura del gigante Mondiale. In una prima manche abbastanza veloce e varia, con angoli nella seconda metà, Alexis Pinturault si trova davanti a Marcel Hirscher, che sarà anche mezzo malaticcio (mal di gola, raffreddore ma niente febbre), ma ragazzi, che andare… Certo un Marcellino in perfetta forma avrebbe forse reagito in maniera diversa soprattuto nella gestione della sua immane potenza su una neve tenera e salata. Di sicuro per battere l’Alexis di questi tempi dovrà sciare al 110 per cento. Ma non solo lui. Se Hirscher perde 1 decimo, assai vicino è anche Henrik Kristoffersen che ha sciato altrettanto bene, sulla linea di Pinturault. I diciassette centesimi che perdeva dal francese al primo intermedio sono rimasti più u meno identici al traguardo. Henrik ha lamentato il fatto di essere sceso col numero uno e di avere incontrato nelle prime 7/8 porte una neve eccessivamente morbida.
Ha fallito invece Zan Kranjec indicato dagli esperti come uno degli outsider più pericolosi. Ancora perfettamente in corsa il francese numero due, Thomas Fanara che ha conlcuso a 42/100 dal suo capitano, ma scia talmente bene che può anche lottare per l’oro. E’ stato bravissimo a recuperare a un errore che poteva rivelarsi fatale alla fine del muretto centrale.
Loic Meillard è ottimo quinto ma il distacco di 75/100 lo taglia un poco fuori dai premi. Più indietro l’evetico Marc Odermatt perché il ragazzino col pettorale 22 ha tenuto un passo da vero genio della tecnica del gigante: solo 6 decimi di gap all’ultimo internedio poi lievitati a 1″26 (ottavo posto) per un colpetto dato troppo forte a una porta presa in liveve ritardo. Se scierà in questo modo nella seconda potrebbe anche fare un miracolo. E se diamo chance a Marc dobbiamo darle anche al tedesco Alexander Schmid, pettorale 23, settimo diero a Kranjec, autore forse della sua migliore manche di sempre: solo 92 i centesimi da Pinturault. Un genio!
Decisamente più ardua, per non dire impossibile, risulterà l’impresa di Matts Olsson che si ritrova lontano a +1″61. Era l’idolo di Casa ma non si è presentato in condizioni fisiche ideali.
Niente da fare per Luca De Aliprandini che ha attaccato la febbre anche ai suoi sci che puntavano verso l’alto quanto la temperatura dei giorni scorsi. Se non si è al 100 per 100 il ritardo di 1″92 su Pinturault è più che giustificato. Non si sono visti errori particolari, ma una conduzione di curva errata su una pista che già presentava i segni di usura mal tagliati, ovvero senza una vaschetta ben levigata. Al traguardo avrebbe avuto bisogno dell’ossigeno, ma abbiamo imparato che in zona di gara è vietato! Niente da fare nemmeno per Manfred Moelgg che ha chiuso a +3″13 ma senza colpe. Sappiamo che ha passato, come Luca, gli ultimi giorni sotto le coperte col ghiaccio in testa. La manche di Riccardo Tonetti è durata una ventina di secondi: un errore sul dosso gli ha impedito di prendere la porta successiva. Non ha nemmeno accennato a una reazione che comunque sarebbe servita a nulla. Simon Maurberger ha perso la possibilità di sciare col sole anche se il suo ritardo di 3″33 non è da addebitaore solo alla pista e alla luce
Poche le uscite, una eccellente: il tedesco Stefan Luitz che ha inforcato pericolosamente a 90 all’ora. Lo abbiamo visto uscire dalla pista zoppicare
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