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Museo Nazionale della Montagna: una mostra permanente sulla spedizione italiana al K2 del 1954

Il Museo Nazionale della Montagna di Torino annuncia l’apertura, venerdì 29 marzo, di una nuova sezione permanente dedicata alla spedizione italiana al K2 del 1954, patrocinata da Club Alpino Italiano, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto Geografico Militare e Stato italiano.

L’iniziativa, promossa in concomitanza con il 70° anniversario della salita e il 150° anniversario della fondazione del Museo, propone una narrazione dell’impresa attraverso una ricca esposizione di materiali, foto e documenti originali.

L’opportunità sarà quella di conoscere l’equipaggiamento utilizzato dagli alpinisti

e comprendere le sfide affrontate nell’ascensione della montagna più impegnativa al mondo . Con i suoi 8.611 metri, il K2 è la seconda montagna più alta, ma la più ardua per difficoltà tecniche e pericolosità. La spedizione, forte di un’organizzazione di stampo militare, disponeva di prodotti d’avanguardia capaci di resistere alle condizioni estreme delle altissime quote, in un periodo che solo da pochi anni poteva vantare la presenza di attrezzature in nylon e di tessuti sintetici.

Il progetto, sviluppato con il sostegno della Regione Piemonte, della Città di Torino e della Camera di Commercio di Torino , include anche una selezione di beni di recente acquisizione, tra cui le attrezzature di Pino Gallotti e le diapositive di Ugo Angelino (entrambi alpinisti della squadra, guidata da Ardito Desio), che arricchiranno ulteriormente la narrazione dell’impresa.

Inoltre, saranno esposti documenti del Fondo ufficiale della spedizione e dell’Archivio di Walter Bonatti, offrendo parallelamente una panoramica sul contesto storico e geopolitico dell’epoca.

About the author

Laura Cazzaniga

Il suo sogno è quello di diventare Maestra di Sci ed è tutt’altro che tramontato, anche se l’attività lavorativa non lascia tutto quello spazio. Bergamasca doc, con una buona attività agonistica fino alla categoria Giovani. Poi ha iniziato a girare il mondo e a studiare lingue appassionandosi di quelle orientali, al punto da insegnare giapponese in università. I suoi interessi spaziano dall’agonismo al turismo ed è trasversale anche nel mondo del golf, soprattutto nella gestione di eventi.

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