Tiziana Candoni, stai portando nel NHOA Ski Team ciò che hai acquisito dopo 22 anni di esperienza in uno Ski College?
Parlerei di evoluzione. Famiglie e club devono trovare una situazione ideale dove collocare i ragazzi senza che si perda il filo conduttore con la scuola. Un conto è coordinare un progetto sportivo all’interno di un istituto (il Bachmann di Tarvisio) dove bene o male avevo sempre tutto sotto controllo, altra faccenda è coordinare un progetto che vede coach e atleti in diverse regioni d’Italia. La mia presenza è dunque funzionale per rendere centrale l’attenzione sul tema scuola, affrontare con gli allenatori le situazioni più complicate, codificare un sistema che riesca a rendere compatibili gli allenamenti coi momenti di studio.
Ma soprattutto impostare sin da oggi una visione, una progettualità futura che permetta una sinergia totale tra il mondo dello sport di alto profilo e una programmazione che riesca a sfruttare al meglio la flessibilità didattica come previsto dall’autonomia scolastica. C’è anche da dire che la situazione negli ultimi anni è in parte migliorata rispetto al passato, quando gli atleti venivano seguiti da allenatori che non avevano avuto intorno a loro un sistema che dava pari importanza ai risultati sciistici come a quelli scolastici. Evidentemente, oggi un allenatore laureato non può concepire che uno dei suoi atleti non studi. Le nuove generazioni, almeno in parte, sono molto più avanti rispetto al passato. Ad ogni modo nelle trasferte, che siano di gara o di allenamento, abbiamo sviluppato un’impostazione che integra sci pratico, teorico, studio e divertimento.
Add Comment